Chi era Sisifo? e perché la sua "fatica" è nota anche a noi?

Chi era Sisifo? e perché la sua 'fatica' è nota anche a noi?
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Secondo Omero Sisifo, figlio di Eolo e di Efira, era il più saggio ed il più furbo dei mortali, ed avendo più volte osato sfidare gli dei dell'olimpo soprattutto nell'ingannare la morte, venne punito da Zeus in persona.

Il padre degli Dei condannò infatti Sisifo a spingere un enorme masso fino alla sommità di un monte, il macigno poi, una volta in cima, sarebbe ricaduto inesorabilmente alla base, costringendolo a ricominciare l'inutile scalata per tutta l'eternità.

Il personaggio di Sisifo quindi è l'eroe che perde assurdamente, per le sue passioni ed atteggiamenti in vita e per la straziante agonia nella tortura. Il suo disprezzo per gli dei, la sua brama di ingannare la morte e il suo desiderio per la vita gli valsero quell'indicibile pena.

Lo stesso filosofo francese Albert Camus nel suo saggio "Il mito di Sisifo. Saggio sull'Assurdo", utilizza la storia dell'eroe greco per sottolineare come assurda sia l'esistenza, come irrazionale sia la nostra presenza nel mondo, e come sopportare tale condizione, come il macigno di Sisifo, dia comunque valore alla vita stessa.
Per il filosofo infatti l'eroe è tranquillo, pur nella sua condizione, perché è consapevole dei propri limiti accogliendo il proprio destino con serenità. Come scrisse anche il poeta francese Jude Stéfan "Ci sedemmo su un masso e contemplammo Sisifo che spingeva con gioia e convinzione il proprio".

Nel linguaggio comune attuale la punizione di Sisifo è quindi divenuta il simbolo di qualsiasi impresa inutile, destinata ad abbattersi contro un ineluttabile destino avverso.

Chi era Sisifo? e perché la sua 'fatica' è nota anche a noi?