Chia Coin, il rivale del Bitcoin, ha "distrutto" la catena di produzione degli hard disk

Chia Coin, il rivale del Bitcoin, ha 'distrutto' la catena di produzione degli hard disk
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Della crescita di Chia Coin abbiamo già parlato su queste pagine nelle passate settimane, ma oggi la questione relativa alla carenza di hard disk viene ripresa anche da New Scientist, che riporta delle dichiarazioni di Gene Hoffman, il presidente di Chia Network.

La criptovaluta, che è un'alternativa green al Bitcoin, ha infatti provocato un aumento della domanda di dischi rigidi da quando è stata lanciata. Attualmente infatti vengono utilizzati circa 12 milioni di terabyte di spazio su disco rigido per effettuare il mining di Chia, un numero cresciuto esponenzialmente dal lancio di marzo: per fare un raffronto, un articolo di New Scientist di due settimane fa parlava di 3 milioni di terabyte.

Tutto ciò ha provocato un effetto a cascata che è ricaduto anche sugli utenti finali, dal momento che l'aumento della domanda di memorie ha provocato notevoli aumenti per i prezzi degli hard disk, in particolare per i modelli di fascia alta. Basti pensare che il prezzo delle azioni di Western Digital è aumentato da 52 a 73 Dollari, mentre Seagate è passato da 60 a 94 Dollari.

Il presidente Hoffman, però, ritiene che a lungo termine l'aumento della domanda porterà ad una riduzione del costo delle memorie, in quanto i produttori regoleranno le catene di montaggio.

Per quanto riguarda l'aspetto energetico, pur mantenendo tale ritmo di crescita, Chia Coin difficilmente raggiungerà i livelli di Bitcoin: Hoffman afferma che se tutti i dischi rigidi venduti in un anno (pari a 1 zettabyte o 1 miliardo di terabyte) dovessero essere utilizzati esclusivamente per il mining di Chia, la moneta utilizzerebbe comunque meno dell'1% di energia attualmente sfruttata dal Bitcoin. Nonostante ciò però al momento l'esatto consumo energetico della rete è sconosciuto.