Questo chip renderà i PC impossibili da hackerare: 500 hacker non sono riusciti a violarlo

Questo chip renderà i PC impossibili da hackerare: 500 hacker non sono riusciti a violarlo
di

Secondo quanto viene riportato dagli ingegneri dell'Università del Michigan, è stato creato un chip - chiamato Morpheus - che renderà "impossibile da hackerare" i PC su cui sarà montato. Come funziona? In base a quanto riporta il comunicato stampa, il chip cambia la sua struttura a una velocità che lo rende praticamente impossibile da decodificare.

Il processore in questione è stato testato dalla DARPA, che ha assunto oltre 500 hacker professionisti per cercare di violarlo. Il risultato? Nessuno è stato in grado di hackerare il chip. L'obiettivo del test era quello di testare dei nuovi sistemi di sicurezza in grado di proteggere i dati da vulnerabilità hardware comuni tipicamente sfruttate dai software.

Gli hacker dovevano violare un finto database medico con vulnerabilità del software, ma grazie a Morpheus (il riferimento a Matrix non è casuale) nessun attacco è penetrato nel sistema. Il chip tratta i dati - attraverso la crittografia - in modo molto simile a molti altri sistemi di sicurezza informatica.

La sua peculiarità però è una: mescola casualmente la crittografia, come se fosse un cubo di Rubik, ogni poche centinaia di millisecondi. "Immagina di provare a risolvere un cubo di Rubik che si riorganizza ogni volta che chiudi gli occhi", spiega Todd Austin, capo ricercatore del progetto Morpheus. "Questo è ciò che gli hacker devono affrontare. Rende il computer un puzzle irrisolvibile".

L'unico compromesso è che il chip attualmente funziona il 10% più lentamente di altri sistemi simili, ma si tratta di un "difetto" gli ingegneri dell'Università del Michigan intendono ben presto risolvere. Perché questo chip promette di essere vincente? Gli hacker molte volte sfruttano delle vulnerabilità o i bug del software; "con Morpheus, anche se un hacker trova un bug, le informazioni necessarie per sfruttarlo svaniscono in pochi millisecondi", afferma Austin.

Insomma, ci troviamo di fronte a una nuova era della sicurezza informatica?