Cina, il lockdown di Shanghai si alleggerisce: le aziende elettroniche potranno riaprire
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Non sembra avere fine il durissimo lockdown della città di Shanghai, in Cina. Accanto alle pesanti implicazioni sociali ed economiche della chiusura totale della megalopoli cinese, la continuazione della quarantena imposta da Pechino per tutti i cittadini sta facendo tremare le catene di approvvigionamento dell'elettronica di consumo.
Per esempio, Apple rischia di essere duramente colpita dalla chiusura forzata dei suoi fornitori, che hanno le proprie sedi nella città del sud della Cina, mentre anche le filiere di smartphone e laptop potrebbero uscire distrutte da un lockdown prolungato della città.
Tuttavia, riporta oggi Ars Technica che il Governo cinese starebbe pensando ad un piano per permettere a ben 666 compagnie vitali per le catene di approvvigionamento globali, anche in settori diversi da quello dell'elettronica, di riprendere le proprie operazioni a regimi limitati. La notizia arriva mentre sembra che le misure contenitive di Pechino stiano fallendo, con un numero di casi in continuo aumento nella città, che è diventata il più grande focolaio di Covid-19 in Cina dall'inizio della pandemia.
Il Governo cinese ha dunque redatto una "whitelist" di aziende di Shanghai che potranno riaprire gradualmente da fine aprile: la lista, limitata a 666 realtà industriali, comprende una minuscola parte delle 50.000 compagnie che operano nell'area metropolitana di Shanghai. Tra queste aziende, per esempio, pare che ci sia la sezione cinese di Tesla, che ha creato un ambiente chiuso in cui i suoi operai possono continuare a lavorare, imponendo loro però di non lasciare il proprio stabilimento fino a fine lockdown.
Per il momento, comunque, non sappiamo ancora i nomi delle altre aziende interessate dalle riaperture, ma la speranza degli esperti è che la ripresa dei regimi lavorativi parziali possa mitigare le conseguenze di uno stop prolungato a tutta la filiera dell'elettronica. Il Governo cinese, da parte sua, sembra essere stato spinto all'introduzione di un correttivo alla sua linea dura anti-Covid dai potenziali danni per l'economia nazionale che un lockdown prolungato di Shanghai potrebbe causare.
FONTE: Ars Technica
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