La Cina vieta PC e software stranieri dagli uffici: addio a Windows, Office, AMD ed Intel

La Cina vieta PC e software stranieri dagli uffici: addio a Windows, Office, AMD ed Intel
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La Cina ha ordinato a tutte le istituzioni pubbliche del Paese di rimuovere apparecchiature e software stranieri entro tre anni. A riferirlo il Financial Times, secondo cui l'ordine sarebbe partito dall'ufficio centrale del Partito Comunista Cinese all'inizio dell'anno, ma solo ora è trapelato.

Secondo il giornale, la direttiva rientrerebbe in una campagna che mira ad incentivare l'uso delle tecnologie nazionali da parte del paese e ridurre anche la dipendenza dai rivenditori stranieri. E' chiaro però che questa nuova notizia potrebbe incrinare ulteriormente le già difficili relazioni tra Stati Uniti e Cina, che sono al centro della guerra commerciale già da qualche mese.

Gli analisti sostengono che la direttiva potrebbe portare alla sostituzione di fino a 30 milioni di componenti hardware, in tre tranche: il 30% nel 2020, il 50% nel 2021 e la restante parte (il 20%) l'anno successivo.

La direttiva a quanto pare riguarda solo i dipartimenti governativi e le istituzioni pubbliche, e non dovrebbe vietare alle aziende del settore privato l'acquisto di attrezzature e software da parte delle compagnie straniere.

E' chiaro che il danno maggiore sarà a carico di Microsoft, che dal canto suo vedrà scomparire Windows ed Office dagli uffici governativi cinesi e la pubblica amministrazione, ma anche i produttori HP, Dell, Intel ed AMD. L'impatto potrebbe essere davvero importante, ecco perchè non è da escludere una risposta da parte degli USA.