La Cina vuole la "sua" scheda video da gaming: in arrivo entro il 2025

La Cina vuole la 'sua' scheda video da gaming: in arrivo entro il 2025
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NVIDIA sta per lanciare le sue RTX 40, che potrebbero essere presentate al pubblico già nelle prossime ore. Tuttavia, un altro produttore sembra interessato a lanciare la sua prima scheda video: stiamo parlando della compagnia di GPU cinese MetaX Tech (o Mu Xi), che vorrebbe mettere in commercio una scheda da gaming nei prossimi anni.

Nello specifico, il fondatore, CTO e Chief Software Architect di MetaX Yang Jian ha spiegato che MetaX lancerà una GPU da gaming entro il 2025: la scheda sarà basata su un'architettura completamente nuova, dunque non si appoggerà a quelle più consolidate di NVIDIA, AMD e Intel. L'obiettivo di MetaX è quello di colmare il vuoto nel settore delle GPU da gaming del mercato cinese, dove non ci sono ancora produttori nazionali.

Il settore GPU cinese, infatti, è quasi totalmente monopolizzato da prodotti per le aziende e i creatori di contenuti, mentre il settore videoludico viene spesso tralasciato dagli OEM e resta quasi completamente in mano a esportatori esteri. MetaX, invece, vorrebbe realizzare una scheda capace di competere con le alternative occidentali, grazie ad un nodo proprietario a 7 nm per la sua GPU.

Secondo Jiang, il nodo sarà messo in produzione "presto" e verrà utilizzato anche per le schede grafiche di MetaX per i datacenter e le simulazioni scientifiche. L'obiettivo dell'azienda è quello di mettere in vendita la scheda da gaming, attualmente in fase di sviluppo, entro la fine del 2024 o l'inizio del 2025.

I dati di MetaX, infatti, spiegano che la produzione di schede video nazionale potrebbe strappare il 40% del mercato globale di GPU da gaming ai produttori occidentali, ovvero ai già citati Intel, NVIDIA e AMD, sostituendoli con manifatture locali, magari grazie anche a delle politiche economiche protezioniste da parte di Pechino. Intanto, comunque, i prezzi delle schede video da gaming continuano a scendere, soprattutto a causa della contrazione dei guadagni derivanti dal mining di criptovalute.