La sola osservazione empirica non basta quando si parla di scienza e medicina. Per questo gli scienziati hanno sentito il bisogno di testare gli effetti di un farmaco, o osservare una patologia specifica, su altri soggetti, specialmente gli animali.
La sperimentazione animale ha salvato innumerevoli vite e continua a farlo. Ratti e topi di laboratorio non sono gli unici animali ad aver contribuito alla ricerca medica, ce ne sono molti atri. Eccone alcuni che meritano di essere conosciuti.
- Cavia domestica. I porcellini d'India erano uno standard nei laboratori prima che topi e ratti guadagnassero la loro popolarità tra gli scienziati. Il medico tedesco Robert Koch utilizzò il peloso animale per identificare il batterio responsabile della tubercolosi nel 1882. Le cavie, inoltre, sono state cruciali per la scoperta della vitamina C perché, così come gli esseri umani, non sono in grado di produrla e devono introdurla con la dieta. Oggigiorno i porcellini d'India vengono utilizzati maggiormente per studiare i disturbi dell'udito e le allergie.
- Pesce zebra. Condividiamo circa il 70% del nostro DNA con quello del pesce zebra. Per questo motivo è diventato il modello animale più utilizzato negli studi di sviluppo e di funzione di geni, in tossicologia, oncologia e di rigenerazione. Poiché gli embrioni del pesce sono trasparenti e si sviluppano al di fuori del corpo, offrono molte più informazioni sullo sviluppo precoce di un mammifero da laboratorio (come un topo o un ratto) e possono essere facilmente manipolati.
- Arvicola delle praterie. Parenti dei topi, abbiamo molto da imparare da questi animaletti. A differenza del 97% dei mammiferi, le arvicole delle praterie si accoppiano per tutta la vita con un solo esemplare. Gli scienziati studiano questi animali dagli anni '70 per capire il motivo di questi rapporti monogami. Hanno scoperto che nei centri di ricompensa del cervello, le arvicole, hanno recettori per l'ossitocina. La scoperta ha portato gli scienziati a studiare questi recettori per comprendere meglio i nostri comportamenti sociali e il il ruolo dell'ossitocina nei disturbi come l'autismo.
- Maiali. Il maiale ha una pelle molto simile con quella dell'essere umano in termini di spessore, elasticità, posizionamento del follicolo pilifero e struttura. Inutile dire che queste somiglianze rendono gli animali i candidati perfetti per la ricerca sulla pelle: dagli studi sulla guarigione delle ferite a quelli che cercano di comprendere il melanoma.
- Pipistrelli. I pipistrelli potrebbero essere la chiave per "l'elisir di lunga vita". Questi animali vivono a lungo, in confronto alla stragrande maggioranza di mammiferi delle loro dimensioni, ben 40 anni. Gli scienziati hanno scoperto che alcune specie di questi animali hanno un modo unico di riparare i loro telomeri, piccole porzioni di Dna che potrebbero aver a che fare con la durata della vita delle cellule. Studiare i pipistrelli, potrebbe avvicinare l'uomo alla scoperta di questo meccanismo.