Questa è la poco conosciuta storia di Claros, un antico santuario dedicato al dio Apollo

Questa è la poco conosciuta storia di Claros, un antico santuario dedicato al dio Apollo
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Claros è un antichissimo santuario greco, costruito per celebrare il dio Apollo, nella città turca di Ahmetbeyli. Per fatalità o per una volontà umana, la poco conosciuta storia di questo edificio si è rivelata strettamente connessa ad una serie di storie della mitologia greca e adesso proveremo a mostrarvi quali brevemente.

Prima di tutto, il santuario si trovava in un territorio che, quando venne eretto, rientrava tra l'area di potere della città di Colofone. Questa era uno dei più antichi centri urbani della Ionia, fondata probabilmente nell'VIII secolo a.C. e nella quale venne ambientato il mito di Aracne.

Se questa sua importanza non fosse abbastanza, Colofone faceva parte della cosiddetta "Lega ionica", cioè una confederazione delle dodici città più importanti della regione ionica e di altre zone dell'Asia Minore.

Questa, secondo la mitologia, venne fondata da Damasittone (re di Tebe) e Prometeo, due dei figli di Codro, colui che, secondo la leggenda, fu l'ultimo monarca della città di Atene.

Ovviamente, l'insieme di queste storie mitologiche andò a confluire verso il santuario che, secondo sempre le testimonianze passate, venne presentato per la prima volta nel mito degli Epigoni, cioè i figli dei sette capi città che combatterono contro Tebe.

E' possibile trovare una citazione a questo santuario anche negli inni omerici, scritti tra il VI e il VII secolo a.C. In essi viene affermato che all'epoca si era soliti costruire diversi altari e marmi dedicati al dio Apollo, vicino a delle sorgenti considerate sacre. Da questi poi venivano eretti altri monumenti per celebrare anche altre divinità, come Artemide.

Per quanto riguarda le prove archeologiche, invece, è stato dimostrato che questo sito fosse attivo già dal X secolo a.C. Questo grazie alla scoperta di alcune ceramiche protogeometriche, che si era soliti crearle tra il 1050 e il 900 a.C., quando vi fu la caduta definitiva sia della cultura minoica (2700 a.C.-1400 a.C.) sia di quella micenea (1600 a.C.-1100 a.C.).

Grazie alla ricerche degli ultimi decenni, vicino al complesso sacrale è stata scoperta anche una cava sacra, usata, sia nell'era ellenistica che in quella della dominazione romana, per celebrare il culto della dea Cibele - una divinità ambivalente che era solita simboleggiare la forza distruttrice e creatrice della Natura.

Le celebrazioni all'interno di questo sito sacro vennero ampliate quando fu istituita, nel 133 a.C., la provincia romana dell'Asia, detta "Asiana", tra cui vi rientrava anche Colofone. Il santuario si vide coinvolto in un numero sempre maggiori di riti, divenendo noto tanto quanto il Tempio di Delfi e quello di Didima.

La forte deforestazione dell'area, tuttavia, la portò a cadere vittima di sempre più catastrofiche alluvioni nel corso dei secoli, al punto che venne, ad un certo punto, abbandonata. Sarà solo nel XIX secolo d.C. che l'archeologo tedesco Carl Schuchhardt riporterà alla luce il suo antico splendore storico e mitologico.