Clonazione: In Russia è stato creato il primo vitello OGM

Clonazione: In Russia è stato creato il primo vitello OGM
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Un team guidato dalla prof.ssa Galina Singina, dell'Ernst Federal Science Center in Russia, è riuscito a clonare un vitello utilizzando il trasferimento nucleare di cellule somatiche (SCNT), con fibroblasti embrionali come donatori.

La tecnica SCNT consiste nel trasferimento di un nucleo, da una cellula normale di un animale donatore ad un uovo in cui il suo nucleo è stato rimosso. L'embrione risultante viene poi impiantato nell'utero di una mucca che porterà quindi a termine la gravidanza.

Mentre i topi geneticamente modificati sono diventati una routine in tutto il mondo, l'editing genetico in altre specie animali è sempre rimasta una sfida, principalmente a causa dei costi elevati e delle difficoltà di allevamento. Basti pensare che con i Muridi vi è la convenienza di ottenere fino a 3 gravidanze a settimana, cosa impossibile con altre specie di mammiferi.

Il prof. Sergiev, membro del team di ricerca, ha affermato: "Una metodologia che porti alla clonazione di bovini con latte ipoallergenico non è quindi solo una necessità per gli allevamenti del futuro, ma anche un progetto estremamente interessante".

Il vitello clonato ha visto la luce il 10 aprile 2020, ed avendo più di un anno, è ormai un animale adulto di oltre 410 kg con un ciclo riproduttivo perfettamente regolare e, pur avendo richiesto un breve periodo adattamento, pascola quotidianamente con il resto delle altre mucche presenti nell'Istituto.

Questo tipo di clonazione è stato essenzialmente un test per la produzione in serie di animali geneticamente modificati. Per fare ciò i ricercatori hanno utilizzato la tecnologia CRISPR/Cas9, vincitrice del premio Nobel, per eliminare due geni che rappresentano la beta-lattoglobulina nel genoma bovino, ottenendo così una linea di fibroblasti embrionali geneticamente modificati.

La beta-lattoglobulina, il principale allergene nel latte vaccino, non è un bersaglio facile poiché nel genoma di mucca ci sono quattro copie dei geni che la codificano e che devono essere quindi inattivati. Il team è però riuscito a bloccarne 3 su 4, un risultato che, secondo i ricercatori, è stato sufficiente per procedere affinché l'animale fosse poi prodotto tramite le tecnologie di allevamento tradizionali.

Il prossimo obiettivo dello studio sarà quello di creare un'intera mandria di diverse dozzine di mucche che dovranno poi portare a termine gravidanze modificate, gettando così le basi per l'editing genetico non solo dei bovini in Russia, ma di ogni altro animale d'allevamento in tutto il Mondo.

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