Clubhouse, pubblicati dati di 1.3 milioni di utenti? No, erano già informazioni pubbliche

Clubhouse, pubblicati dati di 1.3 milioni di utenti? No, erano già informazioni pubbliche
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Negli ultimi giorni si è parlato molto in rete del presunto attacco a Clubhouse che, secondo Cyber News, sarebbe stato vittima di un data leak riguardante 1.3 milioni di utenti. Questo attacco avrebbe seguito il presunto hack ai danni di Facebook che ha coinvolto 500 milioni di utenti, ma la società ha definito queste notizie come false.

Per chiarire i fatti bisogna vedere le dichiarazioni di tutte le parti interessate una alla volta. Innanzitutto, stando a quanto riportato da Cyber News in un forum di hacker sarebbe stato pubblicato un database SQL con una grande varietà di informazioni relative agli utenti di Clubhouse, nello specifico le seguenti:

  • ID utente
  • Nome
  • URL della foto
  • Nome utente
  • Account Twitter
  • Account Instagram
  • Numero di follower
  • Numero di persone seguite dall'utente
  • Data di creazione dell'account Clubhouse
  • Profilo utente da cui ha ricevuto l’invito alla paittaforma

Cyber News ha aggiunto che questa violazione non ha coinvolto informazioni sensibili come i numeri di carta di credito, ma che ciò che è stato pubblicato potrebbe essere utilizzato nei tentativi di phishing per convincere gli utenti a consegnare quelle informazioni più sensibili.

Sempre nella giornata di oggi, 11 aprile 2021, Clubhouse ha spiegato tramite l’account Twitter che non è stato registrato nessun data breach o alcuna violazione ai danni della piattaforma, chiarendo inoltre che i dati pubblicati dai presunti hacker sarebbero già disponibili pubblicamente e risulterebbero accessibili tramite la loro API. Le domande riguardo la tutela della privacy degli utenti, quindi, restano ancora molte dato che i suddetti dettagli permetterebbero di creare un vero e proprio quadro di informazioni relativi all’individuo di interesse. Sia Cyber News che The Verge e altre testate hanno contattato Clubhouse per commenti sull’apparente problema, ma finora non è giunta risposta.

Nel mentre i gestori della piattaforma hanno cambiato il sistema di pagamento, permettendo ai creatori di contenuti di ottenere il 100% delle entrate dalla monetizzazione.