I colori degli animali indicano cose differenti, ma è stato appena trovato uno schema

I colori degli animali indicano cose differenti, ma è stato appena trovato uno schema
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I colori degli animali sono molto vari: ci sono creature gialle, altre rosse, alcune arancioni, bianche e così via. Tuttavia non sempre queste tonalità significano le stesse cose: ad esempio delle rane rosse, che nessuno toccherebbe perché molto probabilmente velenose, sono differenti da uccelli dello stesso colore.

Così gli scienziati si sono chiesti: cos'è che fa evolvere gli stessi colori per servire scopi così diversi negli animali? Gli addetti ai lavori hanno condotto uno studio su 1.824 specie di vertebrati terrestri, classificando la loro colorazione e trovando un unico filo conduttore.

"I tratti che vediamo oggi nelle specie possono essere il risultato della loro storia evolutiva", afferma Zachary Emberts, attualmente dell'Oklahoma State University. "Stavamo cercando modelli evolutivi, quindi abbiamo fatto due analisi separate, una che utilizzava la loro attuale attività giorno-notte e una che utilizzava la loro attività ancestrale giorno-notte."

La spiegazione più ragionevole è che gli animali dai colori più vivaci sono stati in grado di sopravvivere meglio e di trasmettere i loro geni alle generazioni successive, che hanno continuato questa tendenza (anche i colori del panda sono molto importanti).

Le colorazioni erano abbastanza equamente divise tra segnalazione sessuale e avvertimento, ma al momento non è chiaro quale possa essere il motivo. La tonalità degli animali diurni ha un senso: un animale appariscente, alla luce del giorno, sarà visto da altri animali, compresi i potenziali compagni e aumenta le sue possibilità di accoppiamento (a proposito, ecco quali sono gli uccelli più colorati di tutti). Allo stesso tempo le femmine di molte specie hanno tonalità meno appariscenti in confronto, e sono quindi in grado di nascondersi meglio dai predatori e sopravvivere per allevare la prole.

I colori vivaci in animali notturni come serpenti e rane, invece, si sono sviluppati per avvertire gli animali diurni di stare alla larga, e non come "segnale" per l'accoppiamento perché molto spesso queste creature sono cieche.