Come l'acqua sulla Luna potrebbe rivoluzionare il futuro dell'esplorazione spaziale
Tre giorni fa vi avevamo raccontato di come alcuni ricercatori avessero finalmente raccolto prove inequivocabili e definitive sulla presenza di acqua sulla Luna. Una notizia non da poco, contando che potrebbe rivoluzionare una volta per tutte l'esplorazione spaziale. Vi spieghiamo perchè.
In un interessante articolo di Loren Grush, comparso sul webmagazine americano dedicato al mondo della tecnologia The Verge, si riflette sull'importanza della scoperta per la ricerca spaziale. "Potrebbe essere riciclata e utilizzata nelle abitazioni lunari per bere o lavarsi", scrive Grush riferendosi all'acqua. "Potrebbe essere impiegata per crescere piante sulla Luna, che sarà necessario per nutrire i futuri coloni della Luna".
"Ma probabilmente il più importante e immediato utilizzo è la realizzazione di propellente per i razzi", continua l'articolo. Il motivo è semplice e banale: idrogeno e ossigeno, alla base dell'acqua, sono due dei materiali più utilizzati nella realizzazione di propellente per i razzi spaziali. Trasferire il processo produttivo sulla superficie lunare sarebbe, semplicemente, una svolta epocale in grado di abattere radicalmente i costi delle missioni spaziali più ambiziose.
Un'ipotesi che viene confermata a The Verge da Julie Brisset, research associate del Florida Space Institute: "l'idea è quella di avere una sorta di linea di rifornimenti fuori dalla terra per alcuni prodotti", ha infatti spiegato.
"Immagina di dover guidare fino a Denver senza che ci siano stazioni di rifornimento lungo il tragitto, l'unica opzione è portarsi appresso tutto il combustibile necessario fin dalla partenza a New York", insite sul punto il professore della Colorado School of Mines, George Sowers. Metafora chiara: senza questa necessità -grazie alla possibilità di rifornirsi fuori dall'orbita- i razzi potrebbero essere più piccoli e leggeri, e richiederebbero meno potenza per il lancio. Il risparmio è nell'ordine del 20-30% secondo un'analisi del professore.
Rimane comunque da capire come estrarre l'acqua una volta sulla Luna. L'incognita principale sta tutta nei costi: è più economico lanciare un razzo dalla terra con il propellente necessario per la sua missione a lungo raggio, o costruire e mantenere una struttura di estrazione e raffinazione sulla Luna? Dalla risposta a questa domanda dipende la portata della rivoluzione che la recente scoperta sarà in grado di apportare al futuro dell'esplorazione spaziale —che poi è come dire, dell'umanità.
La scoperta di alcuni depositi di acqua congelata sulla Luna è stata confermata lo scorso 21 Agosto dalla stessa NASA. I depositi sarebbero distribuiti "a macchia di leopardo" sulle aree polari del satellite.
L'articolo completo di The Verge lo potete trovare a questo link.
FONTE: The Verge
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