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La caccia nel regno animale: l'astuzia dei predatori

Da quando le aziende occidentali hanno applicato le sanzioni contro la Russia dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, nel paese hanno dovuto iniziato a fare affidamento a chip prodotti internamente, ma come se la cavano rispetto agli Intel e AMD di ultima generazione? Ecco a voi la prova dell’Elbrus-8SV.
Per chi non lo sapesse, Elbrus-8SV è una CPU prodotta dal Moscow Center of SPARC Technologies (MCST) a partire da fine 2018 ed è l’ultimo modello di cui abbiamo dei benchmark completi accessibili online. Prodotto su noto a 28 nanometri di TSMC, viene fornito con otto core operanti a 1,5 GHz, 16 MB di cache L3 condivisa e supporta massimo quattro canali di memoria RAM DDR4-2400.
Già da queste cifre si comprende che non si tratta di un processore impressionante, e a confermarlo sono gli ultimi test effettuati dal canale YouTube Elbrus PC Play. In una diretta streaming della durata di quasi due ore ha provato titoli classici come S.T.A.L.K.E.R.: Call of Pripyat e The Elder Scrolls III: Morrowind, autentiche hit in Russia, accompagnando il processore a 32 GB di memoria DDR4 e una vecchia Radeon RX 580, il tutto sul sistema operativo russo Elbrus OS 7.1.
Il risultato è piuttosto deludente: nel caso dell’RPG firmato Bethesda del 2022 si parla di minimi a 30 FPS e massimi a 200 FPS a seconda della complessità delle scene, mentre lo sparatutto di GSC Game World ha costretto il computer a rimanere sotto i 30 FPS a impostazioni medie, con cali frequenti a 10-20 FPS.
Insomma, i risultati parlano da soli: in Russia a oggi non sembra esserci un buon processore da gaming. È vero che MCST ha già registrato nel 2021 il processore Elbrus-16C a 16 nm con 16 core che operano a 2 GHz, che dovrebbe portare a un miglioramento del 160%. Altro modello in lavorazione dovrebbe essere l’Elbrus-32S, modello a 32 core da massimo 2500 MHz. Tuttavia, Taiwan (ergo TSMC) ha vietato già da mesi l'esportazione di processori che operano a 25 MHz o più verso la Russia. Come farà a produrre questi processori, dunque? Staremo a vedere. Per ora, è evidente che le sanzioni stanno colpendo e colpiranno duramente il Paese.
Le sanzioni statunitensi verso la Cina, invece, hanno portato alla creazione della prima, deludente GPU da gaming completamente Made in China.
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