Come si potrebbe costruire una base sulla Luna? Quali sono i rischi?

Come si potrebbe costruire una base sulla Luna? Quali sono i rischi?
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Mezzo secolo dopo aver camminato sulla Luna, si sta pianificando come costruire una base in grado di ospitarci in modo permanente. Nonostante i progressi tecnologici dall'era Apollo, questa sarà un'impresa estremamente impegnativa. Quindi, come fare?

Le condizioni sulla superficie lunare sono estreme. Il satellite ha un periodo di rotazione di 28 giorni, e poiché la Luna è priva di qualsiasi atmosfera, le temperature possono salire fino a 130° C, mentre quelle più basse scendere fino a -247 ° C.

La mancanza dell'atmosfera significa che gli edifici dovranno avere delle mura abbastanza spesse per proteggere gli astronauti dalle radiazioni cosmiche. Inoltre, le mura dovranno resistere alle differenze di pressione tra l'esterno e l'interno e all'impatto dei micrometeoriti: piccoli granelli di roccia e polvere che si schiantano sulla superficie ad alta velocità (per queste prime costruzioni si potrebbe usare il cemento lunare, un composto speciale che richiede poca acqua).

Un altro problema è la bassa gravità, solo un sesto di quella sulla Terra, ciò può causare problemi come la perdita muscolare e ossea. Qualsiasi insediamento lunare permanente deve minimizzare questi rischi, ad esempio rendendo l'esercizio un requisito.

Per respirare all'interno della base si potrà utilizzare l'elettrolisi (usata anche sulla Stazione Spaziale Internazionale) per scomporre l'acqua in ossigeno e idrogeno e sfiatare l'anidride carbonica nello spazio.

Ingrediente essenziale per ogni base è l'energia elettrica. La ISS, per sei astronauti, richiede dai 75kW a 90kW. Un'opzione sarebbe quella di utilizzare i pannelli solari ma, in caso la base venisse costruita in una zona equatoriale, i pannelli produrranno energia solo per 14 giorni consecutivi, seguiti da due settimane di oscurità. Se la base venisse posizionata nel polo nord o sud, tuttavia, i pannelli solari riceverebbero luce solare costante.

L'ultima questione è il cibo; gli abitanti di una base lunare dovrebbero sopravvivere con una dieta prevalentemente a base vegetale. È teoricamente possibile coltivare piante sul suolo lunare: simulazione al pc mostrano che il pomodoro e il grano potrebbero germogliare.

Mentre molti nutrienti per le colture sono disponibili nel suolo lunare, l'assenza di azoto, che è essenziale per la crescita delle piante, rimane una sfida significativa (ci sono anche metalli sul suolo lunare, potenzialmente tossici). Questi problemi si possono aggirare usando una tecnica nota come coltura idroponica: coltivare piante nell'acqua piuttosto che nel suolo, con luci a LED che forniscono luce solare artificiale.

Insomma, nonostante abbiamo tutti i mezzi per poterlo fare, nessuna innovazione può annullare completamente i rischi derivati da questa impresa futura. Ci vuole ancora tempo, e nel frattempo centinaia di agenzie a startup stanno lavorando per risolvere proprio questi problemi.