Come funziona l'algoritmo di YouTube? Top YouTuber e Director ne discutono
Una delle questioni più spinose relative a un po' tutte le piattaforme del Web è quella legata a ciò che avviene "dietro le quinte". Per intenderci, non sono in pochi a chiedersi, ad esempio, come funziona l'algoritmo di YouTube. Generalmente le informazioni ufficiali su questo argomento sono "centellinate", ma ogni tanto qualcosa emerge.
A tal proposito, stando anche a quanto riportato da TechCrunch, nel corso dell'edizione 2022 della convention Vidcon, tenutasi dal 22 giugno 2022 al 25 giugno 2022 all'Anaheim Convention Center (California), uno dei top YouTuber al mondo e il Director del team Discovery di YouTube hanno discusso dell'argomento.
Infatti, MrBeast (che possiede un canale YouTube da oltre 97,5 milioni di iscritti) e Todd Beaupré (che ricopre il suo ruolo in YouTube dal 2014) sono scesi nel dettaglio di alcuni scenari che si possono verificare sulla piattaforma. Cosa ne è emerso? La prima questione interessante è che secondo MrBeast i Creator farebbero bene a puntare sui contenuti Shorts, ovvero sui video in formato breve, dato che questi ultimi "sono qui per restare e stanno per diventare sempre più popolari".
Beaupré ha spiegato che è molto importante approfondire come gli utenti rispondono a un video, oltre che fornire le giuste informazioni tramite titolo e descrizione. Risulta invece sconsigliato allungare video per cercare di entrare nei contenuti "preferiti" dall'algoritmo: "rendete i vostri video lunghi il tempo necessario", ha affermato Beaupré, spiegando che cercare una "lunghezza a tavolino" potrebbe risultare controproducente, in quanto poi le persone potrebbero non prendere visione di buona parte del contenuto. L'engagement è in ogni caso particolarmente rilevante in merito al modo in cui YouTube gestisce i consigli, quindi cercare di realizzare contenuti di qualità e analizzarli è la strada giusta secondo il Director del team Discovery di YouTube.
Durante l'evento, si è fatto riferimento a "realizzare video che le persone amano" e "fare molti tentativi". Ad esempio, MrBeast ha consigliato a coloro che hanno appena iniziato di realizzare 100 video di test e cercare di migliorare qualcosa ogni video. La discussione si è focalizzata in generale sull'engagement, aspetto ritenuto di fondamentale importanza anche dallo YouTuber con oltre 97,5 milioni di iscritti. In questo contesto, MrBeast ha affermato che il principale parametro a cui è solito fare riferimento è il retention rate.
In parole povere, si fa riferimento al tasso di fidelizzazione, andando ad approfondire dove gli spettatori calano e cercando di comprendere come sfruttare quei dati a proprio favore. A tal proposito, dovete sapere che di recente YouTube ha lanciato il grafico delle parti più viste dei video. MrBeast ha dunque spiegato che è probabile che l'algoritmo della piattaforma dia priorità a video che hanno un'alta fidelizzazione (ad esempio, attorno al 70%).
Al netto di questo, MrBeast ha affermato di mantenere aggiornate in modo costante miniature di vecchi video, mirando a rendere maggiormente chiaro il contenuto. "Questo aiuta un po': si vede un incremento", ha dichiarato il popolare YouTuber. Beaupré ha poi affermato che, quando gli vengono poste domande in merito all'orario perfetto per caricare video su YouTube, in genere consiglia sempre di sostituire "algoritmo" con "pubblico".
Non bisogna dunque pensare a quando l'algoritmo potrebbe spingere il contenuto, bensì a quando il pubblico è presente sulla piattaforma. Ad esempio, caricare un video alle 3 di notte potrebbe non essere l'ideale, in quanto molti stanno dormendo. Interessante anche il fatto che sia MrBeast che Beaupré hanno lasciato intendere che il numero di iscritti non sia una statistica poi così importante al fine del rendimento dei video, in quanto la maggior parte dei contenuti è vista in larga parte da utenti non iscritti.
Per il resto, ricordiamo che di recente sulla piattaforma sono state pubblicate indicazioni in merito a come funziona la ricerca su YouTube. Certo, chiaramente non ci sono informazioni "complete" sull'algoritmo, ma è interessante notare che Google sta iniziando un po' a "sbottonarsi" sull'argomento.
FONTE: TechCrunch
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