Come il gioco divenne una parte integrante della macchina da guerra cinese
INFORMAZIONI SCHEDA
Turfan, Cina del Nord. Sono state ritrovate nel preistorico cimitero di Yanghai tre palle in pelle risalenti tra il 1189 e il 911 a.C. Proposta così sembra solo un'ennesima notizia su una scoperta archeologica. Eppure, dietro questi piccoli oggetti, è stato riacceso un'interessante discussione sul ruolo del gioco nelle antiche civiltà.
I reperti trovati sono stati analizzati scrupolosamente. All'interno di ciascuno di essi sono stati trovati o piume o peli di animale, chiusi in una sorta di contenitore in pelle. Due di essi sono persino marchiati con una croce rossa. Considerando che risalgono a 500 anni prima della creazione dei primi giochi con palla diffusi nel continente euroasiatico, gli archeologi non conoscono realmente la funzionalità che questi ebbero.
In Grecia, per esempio, sono state trovate delle raffigurazioni in cui gli uomini giocavano con una semplice palla risalenti solo al V-IV secolo a.C. In Cina, nello stesso periodo, si era soliti ritrarre dei cavallerizzi con dei bastoni incurvati tra le mani.
Si ipotizza che, non essendo stati trovati dei bastoni, "le palle in pelle trovate a Turfan non possono essere connesse ad una qualche prima forma di hockey sul prato o polo, anche se due di queste sono state estratte sicuramente dalle tombe di due fantini" - come ha affermato il Dr. Patrick Wertmann, archeologo presso l'Università di Studi Orientali di Zurigo. Gli archeologi dubitano che, in un mondo dove ancora il gioco non era raffigurato, si potesse usare una palla solo per intrattenimento.
Ci doveva essere qualcosa in più.
I ricercatori hanno concluso che, qualsiasi uso se ne facesse della palla, dei bastoni o dei cavalli, tutto aveva come finalità il tenere il corpo in forma per futuri addestramenti militari. Una coincidenza che sicuramente ha influenzato l'opinione dei ricercatori è il fatto che l'epoca a cui risalgono questi oggetti rinvenuti è la stessa in cui in Cina cominciò a diffondersi l'uso dei cavalli nel campo bellico.
Questa scoperta ha portato alla luce una prospettiva diversa: i nostri antenati asiatici non giocavano tanto per divertirsi, ma piuttosto per essere parte di una macchina da guerra pronta per ogni eventuale attacco dall'esterno.
FONTE: Science News
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