Come mai stanno morendo tutte queste rane? Scoperto il killer misterioso
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Lo studio del dottor Donald McKnight, biologo della James Cook University, volto a svelare i segreti di una malattia che sta devastando le popolazioni di rane, ha prodotto alcuni risultati inaspettati, scoprendo che la "chitridiomicosi", una patologia fungina, ha causato il declino o l'estinzione in oltre 500 specie di anfibi in tutto il mondo.
"Fortunatamente non tutte le specie di anfibi sono suscettibili alla chitridiomicosi ed alcune specie e popolazioni, seppur dopo un calo iniziale, stanno sopravvivendo nonostante la continua presenza dell'agente patogeno", ha affermato il dott. McKnight.
Ad esempio, le popolazioni di Ranoidea dayi australiane sono state spazzate via nei siti di montagna e ne rimangono tuttora assenti, mentre la Ranoidea nannotis, pur avendo avuto inizialmente lo stesso calo a partire dai primi anni 2000, ora ha iniziato a ricolonizzare quegli stessi luoghi.
Secondo il dott. McKnight: "Le ragioni di queste differenze tra specie e popolazioni non sono ancora del tutto chiare, ma le variazioni nei microbiomi (i batteri, i funghi ed altri microrganismi) possono svolgere un ruolo chiave".
Gli scienziati, infatti, dopo aver esaminato sia il microbioma batterico che quello fungino di quattro specie di rane australiane della stessa area, hanno scoperto che erano diversi per ciascuna di loro, e che potrebbero aver avuto un ruolo nei modelli di declino e recupero.
"Le specie che hanno mostrato la più bassa capacità di recupero, erano anche quelle con il minor numero di tipi di batteri e funghi presenti nel loro microbioma. Questo corrisponde a ciò che hanno trovato anche altri studi e suggerisce che diversi microbiomi possono essere importanti", ha aggiunto McKnight.
"In questi casi, generalmente, i probiotici sono ampiamente considerati una strategia promettente per mitigare la malattia nelle popolazioni selvatiche ed aiutare il recupero della popolazione. Sfortunatamente, i nostri risultati suggeriscono che questa strategia potrebbe non funzionare a meno che non utilizzino una vasta gamma di batteri, potrebbe però essere necessario adattarli specificamente per ogni tipo di rana", ha concluso il dottor McKnight.
Lo studio completo, dal titolo "L'interazione di microbiomi fungini e batterici sulle rane della foresta pluviale dopo un'epidemia", è stato pubblicato sulle pagine di Ecosphere.
Rimanendo in tema, sembra una domanda banale, ma sapete davvero qual è la differenza tra una rana ed un rospo? Inoltre, tempo fa è stata scoperta una nuova specie di rana coloratissima.
FONTE: ESA Journals
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