Ecco come abbiamo osservato il buco nero al centro della Via Lattea

Ecco come abbiamo osservato il buco nero al centro della Via Lattea
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Vi abbiamo parlato recentemente dell'evento dell'anno: l'immagine del buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea. Il tutto ha fatto parte della collaborazione globale Event Horizon Telescope (EHT), che ha utilizzato le osservazioni di una rete mondiale di otto radiotelescopi sul nostro pianeta.

È stato creato, in poche parole, un telescopio virtuale delle dimensioni della Terra per acquisire l'incredibile immagine. Gli scienziati hanno raccolto molte ore di osservazioni, in un modo simile all'utilizzo di un lungo tempo di esposizione su una fotocamera. La scoperta fornisce anche preziosi indizi sul funzionamento dei buchi neri, che si pensa risiedano al centro della maggior parte delle galassie.

Più di 300 ricercatori, provenienti da 80 istituti di tutto il mondo, hanno utilizzato il Frontera, un supercomputer ospitato al Texas Advanced Computing Center (TACC). Frontera è il 13esimo supercomputer al mondo per potenza e ha svolto la maggior parte delle simulazioni per l'elaborazione dei dati di Sagittarius A*.

La foto potrebbe sembrare scontata ma, a tre anni dal primo evento (quello della galassia M87), la nuova immagine conferma definitivamente l’esistenza di un buco nero al centro della nostra galassia: "una prova schiacciante" - così com'è stata definita dagli scienziati. L'evento, inoltre, si è rivelato una delle più grandi previsioni di Albert Einstein dalla sua teoria della gravità.