Come possiamo rilevare pianeti che si trovano in altre galassie?

Come possiamo rilevare pianeti che si trovano in altre galassie?
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Negli ultimi anni gli scienziati hanno rivelato la bellezza di oltre 4.000 pianeti all'interno della Via Lattea. Questi mondi, tuttavia, sono stati identificati all'interno della nostra galassia e, fino ad adesso, non abbiamo mai visto un pianeta di un'altra galassia. Le cose potrebbero presto cambiare, grazie alle onde gravitazionali.

Quando due o più oggetti si muovono all'interno di un campo gravitazionale, producono onde gravitazionali che viaggiano alla velocità della luce, allungandosi e comprimendo lo spazio-tempo lungo il percorso. Queste onde sono straordinariamente difficili da rilevare perché sono estremamente deboli; persino Einstein, il primo a teorizzare la loro esistenza, era incerto.

Un osservatorio spaziale di onde gravitazionali in fase di sviluppo è la missione Laser Interferometer Space Antenna (LISA) dell'Agenzia spaziale europea, prevista per il lancio nel 2034. LISA sarà composto da un trio di satelliti in orbita attorno al Sole dietro la Terra. Questa costellazione di satelliti monitorerà attentamente la posizione di ogni cubo per cercare segni di increspature spazio-temporali.

In linea di principio, LISA sarà in grado di rilevare onde gravitazionali con lunghezze d'onda di circa 30 milioni di km. Tali segnali, ritengono gli scienziati, derivano dalla fusione di buchi neri da 10.000 a 10 milioni di volte la massa del nostro Sole. Potranno essere rilevate, inoltre, le onde gravitazionali da decine di migliaia di coppie di nane bianche. Non solo: LISA potrà anche rivelare i pianeti extrasolari giganti che circondano due nane bianche all'interno della nostra galassia e altri sistemi planetari simili al di fuori della Via Lattea.

In una nuova ricerca, gli scienziati hanno stimato che LISA potrebbe rilevare fino a poche centinaia di nane bianche binarie nella Grande Nube di Magellano, una delle galassie satelliti più vicine della Via Lattea. Gli esperti hanno calcolato che potrebbe iniziare a rilevare un esopianeta 13 volte la massa di Giove dopo quattro anni di osservazioni. "Grazie alle onde gravitazionali, potremmo finalmente essere in grado di osservare tali oggetti lontano dal quartiere solare", ha dichiarato a Space.com la coautrice dello studio Camilla Danielski, astrofisica presso l'University College di Londra.