Ecco come si proteggevano i nostri antenati italiani dai vampiri

Ecco come si proteggevano i nostri antenati italiani dai vampiri
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Credete di conoscere tutti gli strumenti del kit per uccidere i vampiri? Certo, esiste l’aglio, l’argento, l’acqua santa, i crocifissi... Purtroppo, oggi non vi parleremo della trama di qualche intrigante romanzo horror, bensì della realtà.

In Polonia è stata recentemente scoperta una sepoltura “vampiresca”, dove lo scheletro del defunto Dracula è bloccato da una falce affilata, per impedirgli di sollevarsi. Quanti altri metodi conosciamo per tenere lontani queste figure dell’oscurità? Secondo gli esperti di Insider, una delle soluzioni più popolari era mettere una pietra nella loro bocca.

A Lazzaretto Nuovo, vicino Venezia, è stato trovato il cadavere di una donna del XVI secolo, in una fossa comune, con un mattone in bocca, cosa del tutto inusuale rispetto alle comuni sepolture dell’epoca. Non si sa molto circa la sua vita e la sua identità, quel che certo è che sia morta durante le intemperie della peste bubbonica, un’epidemia mortale.

Di tutti i corpi che erano ammassati nella fossa comune destinati ai pestilenti, “Carmilla” era l’unica persona a conservare nelle fauci un blocco di mattone. Matteo Borrini, docente di antropologia forense alla Liverpool John Moor University, afferma che i popolani pensavano che la donna fosse una Nachzehrer, una figura dell’antico folklore europeo simile a un vampiro.

"Non è l'idea classica del vampiro che esce e succhia il sangue delle persone. È più qualcuno che uccide le vittime dalla tomba per poi risorgere come un vampiro completo", ha detto.

All’epoca, in preda dalla frustrazione causata dalla peste bubbonica, il volgo credeva che alcuni corpi fossero responsabili della diffusione dell’epidemia. Questi non sarebbero davvero esanimi, ma impossessati da un’influenza demoniaca. La bocca, quindi, non è bloccata per paura che si risvegli un succhiasangue, ma affinché il corpo indemoniato non riesca ad emergere dal sottosuolo facendosi largo con la bocca. Così il popolo veneziano tentò di proteggere i vivi dalla malattia che pensavano diffondesse la povera Nachzehrer Carmilla.

[David Pickel/Università di Stanford]

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