Come sono stati recuperati i corpi dopo l'affondamento del Titanic?

Come sono stati recuperati i corpi dopo l'affondamento del Titanic?
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Vi abbiamo recentemente parlato dei strazianti messaggi inviati dal Titanic a terra e sulle altre navi nelle vicinanze, ma vi siete mai chiesti come abbiano fatto i soccorsi, dopo l'affondamento, a recuperare i corpi?

Dopo il tragico evento, molte altre navi furono inviate sul posto per assistere al recupero dei corpi. La Mackay-Bennett, una nave posacavi, venne noleggiata dalla White Star Line (compagnia navale proprietaria del Titanic) per recuperare quanti più cadaveri possibile, trascorrendo le due settimane successive alla ricerca e al recupero di tutti coloro che avevano perso la vita.

L'imbarcazione era dotata di bare, ghiaccio, forniture per l'imbalsamazione mentre l'equipaggio veniva pagato il doppio delle normali tariffe. Alla fine riuscì a recuperare 306 corpi. Di questi, 116 passeggeri di terza classe vennero sepolti in mare, a causa della mancanza di scorte per la conservazione, e solo 56 furono identificati.

"Con l'eccezione di circa 10 corpi che avevano subito ferite gravi, i loro sguardi erano calmi e pacifici", disse il dottor Thomas Armstrong, all'epoca chirurgo della nave sulla Mackay-Bennett. Nei giorni e nelle settimane successivi al disastro del Titanic, più di 300 corpi furono recuperati dall'acqua grazie anche all'intervento di altre imbarcazioni, come Minia, Montmagny e Algerine (noleggiati da White Star Line) e la CGS Acadia, una nave del governo canadese.

Uno dei corpi recuperati che più colpì l'opinione pubblica era quello di un bambino di 19 mesi denominato "The Unknown Child" ("il bambino sconosciuto"). Nonostante fosse un passeggero di terza classe - e quindi era destinato alla sepoltura in mare - l'equipaggio tenne la salma a bordo e pagò personalmente per la sepoltura e la lapide. L'intera città di Halifax si presentò per la sepoltura.