
Ecco come il Viagra può allungare la vita di chi soffre di problemi cardiaci
Il Viagra è un medicinale noto in tutto il mondo per aiutare chi soffre di impotenza, ma potrebbe avere anche un’utilità ulteriore: aiutare tutti gli uomini che soffrono di coronaropatia o malattia coronarica, garantendo loro una vita più lunga e un minor rischio di subire nuovi attacchi di cuore.
A rivelare questo dato è stato uno studio del Karolinska Institutet in Svezia pubblicato nel Journal of the American College of Cardiology, nel quale l’autore principale Martin Holzmann e i suoi colleghi hanno analizzato nel dettaglio i casi di 16.500 uomini trattati con inibitori della PDE5 e altri 2.000 uomini circa che hanno ricevuto alprostadil, principio attivo dei medicinali per l’impotenza.
Quest’ultimo problema può essere infatti un segnale di allarme precoce di malattie cardiovascolari negli uomini sani e, nella maggior parte dei casi, viene trattata localmente con alprostadil o con i cosiddetti inibitori della PDE5, come il Viagra o il Cialis, che vengono assunti compressa per via orale prima del sesso, inibendo l'enzima fosfodiesterasi5 (PDE5) per aumentare il flusso sanguigno.
Poiché gli inibitori della PDE5 riducono la pressione sanguigna, però, in precedenza non erano raccomandati dai medici per gli uomini con malattia coronarica a causa del rischio di infarto.
L’ultimo studio ha mostrato dunque che gli uomini che hanno ricevuto inibitori della PDE5 hanno vissuto più a lungo e hanno avuto un minor rischio di nuovo infarto, insufficienza cardiaca, dilatazione del palloncino e intervento di bypass rispetto a quelli che hanno ricevuto alprostadil. La protezione era dose-dipendente, quindi più frequente era la dose di inibitore della PDE5, minore era il rischio.
Martin Holzmann ha dichiarato: "Questo suggerisce che esiste una relazione causale, ma uno studio del registro non può rispondere a questa domanda. È possibile che coloro che hanno ricevuto inibitori della PDE5 fossero più sani di quelli trattati con alprostadil e quindi avessero un rischio inferiore. Per accertare se è il farmaco che riduce il rischio, avremmo bisogno di assegnare in modo casuale i pazienti a due gruppi, uno che prende PDE5 e uno no. I risultati che abbiamo ora ci danno ottimi motivi per intraprendere uno studio del genere".
Ci sono dunque dei margini di incertezza e per questo sono necessari altri studi al riguardo, ma per ora costituisce una scoperta molto interessante per aiutare coloro che hanno problemi al cuore.
Restando nel mondo della medicina, è stato creato un nuovo farmaco contro il cancro senza condurre test su animali; o ancora, una startup statunitense ha creato un piccolissimo robot per curare i tumori dall'interno.
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