Il computer quantistico batte quello tradizionale: il traguardo raggiunto

Il computer quantistico batte quello tradizionale: il traguardo raggiunto
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L'informatica ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, ma la sua epoca potrebbe presto concludersi. Con l'affinamento della tecnologia dei qubit, l'informatica quantistica potrebbe presto prendere il posto di quella tradizionale. La strada però è ancora lastricata di ostacoli fisici e tecnologici.

Tuttavia, è stato raggiunto un traguardo importante come descritto da un paper pubblicato su Nature, dove viene specificato di come si sia riusciti a creare un processore quantistico che ha battuto uno tradizionale tramite un processo conosciuto come boson sampling gaussiano.

Per testare questo processo, i fotoni vengono inviati tramite un network di beam splitter che funzionano da rilevatori. Il computer cerca di ricostruire la distribuzione di probabilità dei fotoni basandosi sul numero di conteggi e da certi attributi. Più fotoni ci sono, più tempo ci vuole per i computer classici per calcolare la distribuzione.

Questo processore fotonico descritto nel paper, conosciuto come Borealis, è stato utilizzato per rilevare 125 fotoni durante prove ripetute, arrivando fino a un massimo di 219 e superando il vecchio record già quando si era arrivati a 113 fotoni. Ovviamente, come sottolinea anche il dottor Daniel Brod dell'università federale di Fluminense, non vuol dire che la superiorità quantistica sia davvero dietro l'angolo.

Di certo comunque è stato raggiunto un traguardo importante per l'informatica quantistica, che finalmente ha battuto l'informatica tradizionale in un certo compito che ha richiesto, in totale, soltanto 36 microsecondi contro i 9000 anni necessari a un supercomputer. Intanto altre aziende si gettano nel mondo quantistico per affinare queste tecnologie.