Contenitori dei rifiuti nucleari si corrodono più velocemente del previsto

Contenitori dei rifiuti nucleari si corrodono più velocemente del previsto
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I contenitori utilizzati in tutto il mondo per immagazzinare rifiuti nucleari sottoterra sono a rischio di una degradazione più rapida di quanto si pensasse in precedenza. Ciò potrebbe comportare potenziali conseguenze ecologiche e alla salute precedentemente ignorate.

Solo negli Stati Uniti, ci sono oltre 90.000 tonnellate di scorie nucleari che richiedono lo smaltimento. Questo numero è destinato ad aumentare, e si prevede che lieviterà a circa 140.000 tonnellate nei prossimi decenni. Solitamente, i rifiuti vengono immagazzinati dove vengono generati attraverso 80 siti diversi in 35 stati.

"Il solo settore dell'energia commerciale negli Stati Uniti ha generato più rifiuti rispetto a qualsiasi altro paese, quasi 80.000 tonnellate. Questo combustibile nucleare esaurito, che può comportare gravi rischi per l'uomo e l'ambiente, è sufficiente per riempire un campo di calcio a circa 20 metri di profondità", scrive l'US Government Accountability Office, una sezione investigativa del Congresso degli Stati Uniti d'America dedita all'auditing e alla valutazione.

Quando i rifiuti nucleari devono essere stoccati, vengono miscelati con altri materiali che provocano una serie di reazioni chimiche per formare vetro o ceramica. Questi pezzi radioattivi vengono quindi racchiusi in contenitori metallici che verranno poi sepolti in un deposito sotterraneo. Così, i ricercatori della Ohio State University hanno preso alcuni rifiuti e li hanno esposti a condizioni che hanno imitato quelli sotto Yucca Mountain (un luogo per lo stoccaggio di rifiuti tossici in Nevada) per un massimo di 30 giorni.

I ricercatori si sono concentrati principalmente sui rifiuti radioattivi della produzione di armi nucleari, alcuni dei quali hanno un'emivita (la metà del tempo necessario al decadimento di un elemento radioattivo) di 30 anni, mentre altri, come il plutonio, possono resistere per migliaia di anni. Quando sono stati esposti all'acqua, vetro e ceramica hanno interagito con i loro contenitori in acciaio inossidabile e accelerato la corrosione. "Ciò indica che i modelli attuali potrebbero non essere sufficienti per conservare questi rifiuti in modo sicuro", ha dichiarato Xiaolei Guo, autore principale dello studio e vicedirettore del Center for Performance and Design of Nuclear Waste Forms and Containers, in una nota. "Dimostra che dobbiamo sviluppare un nuovo modello per lo stoccaggio di scorie nucleari".