Continua la battaglia legale tra IBM e Groupon: chiesti 167 milioni di dollari

Continua la battaglia legale tra IBM e Groupon: chiesti 167 milioni di dollari
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La guerra legale portata avanti da IBM nei confronti del famoso sito di offerte e sconti Groupon va avanti ormai da due anni: dal 2016 infatti il colosso dell'informatica accusa il portale di sfruttare quattro IP proprietari dedicati all'e-commerce, senza aver acquistato la relativa licenza.

Ora questa aspra diatriba potrebbe essere giunta ad una svolta significativa: IBM ha deciso di chiedere un risarcimento di 167 milioni di dollari, giustificando questa cifra con il fatto che altre compagnie che operano su internet come Facebook ed Amazon hanno acquistato il permesso di usufruire di queste tecnologie, per una cifra che va dai 20 ai 50 milioni di dollari. Mentre Groupon, stando ad IBM, si è sempre rifiutata di farlo.

L'avvocato del gruppo informatico statunitense, John Desmarais, commenta così la vicenda: "L'ultimo arrivato nel campo del commercio online rifiuta di prendersi le proprie responsabilità, per la tecnologia che sta sfruttando. IBM spende miliardi di dollari in ricerca e sviluppo ogni anno per rendere la vita più facile a tutti".

Curiosa la risposta di David Hadden, legale di Groupon, secondo in quale l'accusa mossa da IBM non sarebbe valida: i brevetti citati non si possono applicare all'interno world wide web, dato che quest'ultimo non è certamente stato inventato dal colosso della tecnologia statunitense. Stando all'avvocato, IBM è solita sfruttare questi cavilli burocratici per tentare di "spremere" più soldi possibili da tutte le compagnie possibili.

Continua la battaglia legale tra IBM e Groupon: chiesti 167 milioni di dollari