Continuano i lavori alla SpaceX: dopo Starship, è ora di assemblare Super Heavy!

Continuano i lavori alla SpaceX: dopo Starship, è ora di assemblare Super Heavy!
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La società SpaceX, nel suo stabilimento texano di Boca Chica, non si adagia di certo sugli allori: il primo prototipo di Starship è stato ormai assemblato e adesso tocca al Super Heavy, altro componente fondamentale per la resa finale dell’astronave spaziale del multimiliardario Elon Musk.

Vi abbiamo raccontato in diverse occasioni di come il completamento di Starship, mediante il prototipo SN8, abbia significato molto per la compagnia californiana in quanto ha rappresentato un passo concreto per rendere realtà il razzo più grande del mondo. Starship, in realtà, è da intendere come la “navicella spaziale” che sta sopra il razzo, ovvero quel veicolo che si distaccherà in orbita dal suo booster e che proseguirà la sua corsa nello spazio, qualunque sia la sua destinazione.

Per lanciare Starship nello spazio, possibilmente verso Luna e verso Marte, occorrerà anche il primo stadio del veicolo, denominato molto semplicemente Super Heavy. A fine settembre erano già stati avvistati alcuni anelli di una prima sezione del booster ma pochi giorni fa – grazie alla testimonianza delle foto che vedete in calce alla news – abbiamo appurato che circa 25 sezioni in acciaio del razzo son state montate tra loro, costruendo sette “maxi” anelli destinati ad esser fusi tra loro per la costruzione del primo prototipo di SH.

Curiosamente, questo stadio richiederà molto meno tempo e impegno per essere realizzato di quanto richiesto con i primi prototipi di Starship: non deve montare scudi termici, non necessita di montaggi aerodinamici massici né di musi conici. L’unica grande sfida del vettore è che dovrà essere incredibilmente resistente per reggere all’enorme potenza dei molteplici motori Raptor. Nei prossimi mesi sapremo certamente di più sullo stato dei lavori.

Quando sarà ufficialmente concluso, il lanciatore di prossima generazione di Elon Musk sarà lungo 70 metri e con un diametro di 9 metri. Avrà una massa complessiva di 3'065’000 kg e sarà alimentato da ben 31 motori Raptor (ma potrebbero esserci diverse versioni), fornendo circa 61.8 meganewton di spinta al decollo (circa il doppio della spinta del razzo Saturn V!). Il tutto ovviamente mantenendo la riutilizzabilità come punto fondamentale dello sviluppo: tornerà autonomamente sulla rampa di lancio e atterrerà sulle proprie gambe.

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