Contraccettivi: l'utilizzo di alcuni di loro causa ritardi di fertilità fino a 8 mesi

Contraccettivi: l'utilizzo di alcuni di loro causa ritardi di fertilità fino a 8 mesi
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Alcune donne che hanno interrotto la cura anticoncezionale hanno riscontrato una perdita della propria fertilità per un periodo di tempo che arrivava fino ad otto mesi. Gli scienziati hanno scoperto la causa del fenomeno.

Al progetto hanno lavorato ricercatori statunitensi e danesi, insieme hanno dimostrato che le donne ritornate fertili dopo un lungo periodo di tempo utilizzavano alcuni metodi contraccettivi specifici, ma al contrario di come si potrebbe presumere, la velocità con cui la donna riacquistava la propria fertilità non variava in base al tempo in cui aveva utilizzato i contraccettivi ma in base a quali erano stati usati.

Sebbene in America ed Europa i metodi più utilizzati siano il preservativo e i contraccettivi orali, quali esistono anche per gli uomini adesso, negli ultimi anni i dispositivi intrauterini, gli impianti, i cerotti e molti altri anticoncezionali ancora hanno acquistato sempre più consenso. In passato, è giusto sottolineare come siano stati fatti studi anche sulla durata dell'infertilità causata dai contraccettivi orali, come le pillole, arrivando al risultato che il ritardo era di due o tre mesi al massimo.

Tuttavia, la quantità di tempo riscontrata a causa dei nuovi metodi anticoncezionali ha preoccupato i ricercatori che hanno deciso di studiare meglio il fenomeno e la sua causa. Jennifer Yland, a capo del team di ricercatori della Boston University School of Public Health, ha collaborato con gli scienziati della Aarhus University per scoprire quale collegamento vi fosse tra l'uso di particolari contraccettivi pre-gravidanza e la successiva possibilità di restare incinta.

Lo studio ha coinvolto un totale di 18.000 donne danesi e nordamericane, le quali avevano in programma, dal 2007 al 2019, una gravidanza, il cui funzionamento del test è estremamente affascinante. I questionari compilati dalle donne sono stati programmati per essere fatti ogni due mesi, per un tempo massimo di dodici mesi o finché non sarebbero rimaste incinte.

Il 56% delle donne ha registrato le proprie gravidanze entro i 6 cicli, mentre il 77% complessivo entro i 12. Il metodo anticoncezionale più utilizzato è stato, al 38%, quello orale, seguito per il 31% dai preservativi maschili, dal diaframma e dalla spugna, infine al 15% sono stati utilizzati metodi come l'astinenza totale o soltanto nei periodi fertili. All'ultimo posto vi erano le donne che utilizzavano metodi come gli IUD, dispositivi intrauterini conosciuti più comunemente come "spirali", ulteriormente divise per l'8% di chi sceglieva la tipologia ormonale e il 4% il dispositivo di rame.

Il risultato ha dimostrato che le donne che utilizzavano metodi anticoncezionali orali o come gli anelli, registravano un ritorno alla fertilità nettamente più breve. Il tempo maggiore è stato registrato nelle donne che utilizzavano contraccettivi iniettabili, successivamente in quelle che utilizzavano i cerotti, per essere seguite da anelli vaginali e contraccettivi orali e in fine da chi utilizzava dispositivi intrauterini e impianti.