Coronavirus, l'app Immuni sarà open source e non localizzerà gli utenti via GPS

Coronavirus, l'app Immuni sarà open source e non localizzerà gli utenti via GPS
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In un lungo documento pubblicato sul sito del Ministero per l'Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, sono state diffuse nuove informazioni sull'app Immuni che servirà per tracciare i contagi nella fase 2 dell'emergenza sanitaria.

Il Ministero ha anche precisato che il modello di applicazione scelto dai tecnici non prevede l'accesso alla rubrica dei contatti, e non "chiederà nemmeno il numero e non manderà SMS per notificare chi è a rischio"

Confermate anche le dichiarazioni del commissario Arcuri: "Immuni si baserà sull'installazione volontaria da parte degli utenti e il suo funzionamento potrà cessare non appena terminerà la fase di emergenza, con cancellazione di tutti i dati generati durante il suo funzionamento". Il Ministero ha anche ribadito, ancora una volta, che il sistema di contact tracing non conserverà in alcun modo i dati relativi alla geolocalizzazione degli utenti, ma "registrerà esclusivamente i contatti pseudonimizzati di prossimità rilevati mediante la tecnologia bluetooth low energy".

Attraverso l'integrazione delle indicazioni e protocolli stabiliti dal Ministero della Salute ed Autorità Sanitarie, Immuni potrebbe aiutare "a identificare individui potenzialmente infetti prima che emergano sintomi e, se condotto in modo sufficientemente rapido, potrebbe impedire la trasmissione successiva del virus dai casi secondari".

Interessante anche la parte in cui viene confermato che l'applicazione sarà open source, come richiesto ed auspicato da molti.

Nella nota vengono anche spiegate le procedure ed i passaggi che hanno portato alla selezione dell'applicazione.