Coronavirus, l'Imperial College: se l'Italia si rilassa rischio 23mila morti in due mesi

Coronavirus, l'Imperial College: se l'Italia si rilassa rischio 23mila morti in due mesi
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E' ormai partita ieri la fase 2 dell'emergenza sanitaria Coronavirus in Italia, che come ampiamente sottolineato dal Governo ed i ministri non è da intendersi come un "tana libera tutti", e richiede la massima prudenza. A sottolineare ancora una volta questo aspetto ci ha pensato l'Imperial College, in un rapporto che mostra i rischi.

Nel report, leggibile a questo indirizzo, si legge che se la fase 2 dovesse coincidere con un rilassamento generale della popolazione italiana, nel giro di pochi mesi il nostro paese non solo sarebbe costretto a chiudere tutto ed imporre un nuovo lockdown di massa, ma tornerebbe a piangere migliaia di morti.

Nello specifico, si legge che un periodo successivo alla quarantena mal governato potrebbe portare da inizio maggio a fine giugno da 3-5000 a 23mila vittime. Gli scenari sono diversi, e partono da lontano.

Secondo l'Imperial College, al 16 Aprile sono state evitate tra 240 e 410mila morti nel nostro paese grazie alle misure di contenimento del virus.

Partendo da questo dato, sono stati ipotizzati tre scenari che vanno dal 4 Maggio (il giorno in cui è entrata in vigore la fase 2) al 22 Giugno:

  1. Il primo scenario non prevede alcun tipo di cambiamento, grazie ad un lockdown continuo che però non è verificato in quanto da ieri alcune attività sono riaperte;
  2. Il secondo scenario, caratterizzato da una ripartenza delle attività intorno al 20% rispetto al periodo precedente;
  3. Il terzo scenario, con una ripresa del 40%.

Secondo i ricercatori, adottando il primo approccio il virus sarebbe estinto entro fine giugno. Nel secondo caso invece le infezioni potrebbero crescere, di pari passo con i morti che a fine prossimo mese potrebbero essere tra 3 a 5mila in più.

Il terzo scenario, più catastrofico, invece prevede una crescita importante dei nuovi casi e delle morti, fino ad un massimo di 23mila, che andrebbero ad aggiungersi alle attuali 29mila vittime.

"I nostri risultati suggeriscono che sia la trasmissione di SARS-CoV-2, che la mobilità devono essere monitorate attentamente nelle settimane e nei mesi a venire. Per compensare l’aumento di mobilità che si verificherà con il rilassamento degli interventi non-farmaceutici attualmente in vigore, l'adesione alle misure di distanziamento sociale raccomandate insieme ad una sorveglianza intensificata della trasmissione nella comunità con tamponi, il tracciamento dei contatti e l’isolamento tempestivo degli infetti sono di fondamentale importanza per ridurre il rischio di ripresa della trasmissione" affermano i ricercatori.