Coronavirus, il Ministro Speranza: "Vaccino entro fine 2020, no ad obbligatorietà"

Coronavirus, il Ministro Speranza: 'Vaccino entro fine 2020, no ad obbligatorietà'
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Intervistato da La7, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto sul vaccino per il Coronavirus, e si è detto fiducioso sul possibile arrivo in Italia entro la fine dell'anno. Speranza ha anche affrontato il tema dell'obbligatorietà, ma ha allontanato almeno al momento l'ipotesi.

Sono molto contento dell’accordo tra il governo italiano, quello francese, quello tedesco e quello olandese. Si tratta di una intesa che speriamo ci porti il vaccino contro il coronavirus entro la fine del 2020. Il contratto sottoscritto prevede 60 milioni di dosi entro la fine dell’anno. Il primo nostro auspicio è che questo, che oggi è un candidato vaccino, si dimostri sicuro ed efficace” ha affermato riferendosi al contratto firmato dall'Italia ed annunciato da Ricciardi tempo fa.

Speranza ha ovviamente confermato che il vaccino sarà gratuito e che "lo Stato dovrà farsene carico", ma ha anche osservato che "non avremo ovviamente dosi per tutti, quindi partiremo da soggetti più a rischio, ovvero dal personale sanitario, i più anziani e chi ha altre patologie".

Interessante anche la parte sull'obbligatorietà dal vaccino. Il Ministero al momento non sembra voler prendere in considerazione l'ipotesi, ed infatti ha affermato che "l'idea dell'obbligo deve essere considerata con grande cautela e prudenza. La mia impostazione non è quella di natura securitaria che punta sull’obbligatorietà. Credo che dobbiamo costruire un rapporto di fiducia coi nostri cittadini. Il vaccino sarà la vera svolta. Oggi viviamo una situazione difficile in cui il virus circola ancora e quindi il vaccino sarà il passaggio veramente fondamentale. Ma questo dobbiamo spiegarlo bene alla persone. Sull’obbligo o non obbligo, è evidente che dovremo discutere. Ma io non parto dal dire che il vaccino deve essere obbligatorio. Io parto dal dire che mi fido dei miei concittadini“.

Nessun commento, invece, sulla possibile trasmissione per via aerea del Coronavirus.