Coronavirus, il vaccino di Oxford genera un'elevata risposta immunitaria negli anziani

Coronavirus, il vaccino di Oxford genera un'elevata risposta immunitaria negli anziani
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Nel giorno in cui entra in vigore il nuovo DPCM del Governo per frenare la curva del contagio di Coronavirus, arriva un'ottima notizia dal vaccino di Oxford e AstraZeneca. Secondo quanto riportato dal Financial Times, infatti, il siero genererebbe un'elevata risposta immunitaria nel gruppo più vulnerabile: gli anziani.

La conferma ufficiale ancora non è arrivata dai diretti interessati, ma l'autorevole giornale cita alcuni risultati arrivati dal trial in corso. Attualmente infatti il vaccino si trova nella fase 3, l'ultima prima delle risposte definitive su sicurezza e protezione. In caso di esito positivo, la palla passerà agli organi regolatori che dovranno dare il via libera prima dell'immissione del mercato.

Il Financial Times però cita fonti vicine alle parte, che sarebbero vicine a coloro che stanno svolgendo gli studi. Il vaccino a quanto pare genererebbe gli anticorpi e linfociti T anche tra gli anziani, che sono in grado identificare ed uccidere gli agenti patogeni che impediscono la replicazione del Coronavirus.

Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia (che sta sviluppando insieme ad Oxford il vaccino), parlando con Omnibus ha spiegato che "se tutto andrà bene, è ragionevole aspettarsi che le prime dosi di vaccino, 2-3 milioni, arrivino in Italia entro la fine dell'anno". Lo stesso ha anche osservato che allo stato attuale "è assolutamente credibile che la sperimentazione del progetto AstraZeneca-Oxford possa arrivare a conclusione con le sperimentazioni di fase III a fine novembre-metà dicembre. E' ragionevole pensare che entro la fine dell'anno possa esserci la validazione".

L'articolo del Financial Times è stato ripreso sui social anche da Roberto Burioni, che ha parlato di "ottima notizia". Qualche mese fa erano emersi i risultati positivi dei test effettuati su 1000 persone.