Cos'è un NFT? Il Governo indiano cerca una risposta, ma i trader tremano
Dove aver scongiurato il ban delle criptovalute e promesso l'introduzione di una Rupia digitale nel 2023, il Governo indiano ha deciso di scavare più in profondità nel mondo degli NFT per arrivare a una "definizione" relativa a cosa sia un Non-Fungible Token e cosa invece non lo sia davvero.
La notizia può sembrare strana, ma si lega strettamente alla legislazione criptovalutaria di Nuova Delhi, annunciata un paio di giorni fa come parte di un più ampio budget nazionale relativo al fisco e alle tasse. Una delle misure più rilevanti stabilite dalla legge è quella secondo cui tutti gli asset digitali saranno tassati al 30%, benché non ci sarà alcun ban per criptovalute e NFT.
Tuttavia, la legge dice anche che "per i fini di questa tassazione, un "non-fungible token" è qualsiasi asset digitale che potrebbe essere specificato in seguito dal Governo Centrale tramite la Gazzetta Ufficiale". Questa frase piuttosto criptica lascia intendere diverse cose: la prima è che il Governo di Nuova Delhi non ha ancora definito con certezza gli NFT, e necessita di più tempo per farlo; la seconda è che l'India potrebbe adottare un regime particolarmente stringente per i token non fungibili.
Due sono le interpretazioni principali della clausola: la prima è il Governo si riservi di scegliere cosa è e cosa non è un NFT, e che per farlo intenda vagliare ogni singolo NFT acquistato da un cittadino indiano. In altre parole, i trader indiani dovrebbero far passare i propri token in un sistema nazionale di certificazione che avrebbe le capacità di classificare e selezionare gli NFT, dividendoli dai non-NFT. Questa possibilità spaventa terribilmente molti trader, poiché potrebbe richiedere tempi biblici e potrebbe anche vanificare investimenti piuttosto consistenti, bocciando come "non-NFT" un token pagato magari migliaia di dollari su un marketplace online.
La seconda interpretazione è che l'India dividerà gli NFT in diverse categorie certificate: per esempio, un NFT che ritrae una celebrità potrebbe ottenere un classificazione diversa da un'opera d'arte, che a sua volta potrebbe essere diversamente classificata da un token "in serie" come le famose "Bored Ape". Queste diverse classificazioni potrebbero avere finalità fiscali, ma non è chiaro perché il Governo indiano desideri introdurle.
A spaventare, tuttavia, è il fatto che il Governo possa comunque decidere di non riconoscere un asset come un NFT, "bruciando" investimenti ingenti da parte dei trader. Al momento, le maggiori aziende che lavorano in ambito NFT in India hanno già annunciato di aver creato un team legale per capire meglio la situazione, che è stata resa particolarmente confusa dal vago provvedimento governativo. Intanto, dall'altra parte del mondo anche il Festival Coachella ha lanciato i suoi NFT.
FONTE: Coindesk
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