Ecco cosa sono i 24 pianeti appena scoperti denominati "super-abitabili"

Ecco cosa sono i 24 pianeti appena scoperti denominati 'super-abitabili'
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Abbiamo sentito spesso parlare di nuove scoperte di pianeti, stelle, sistemi solari e molto altro ancora. Spesso ci pervade un senso di gioia e curiosità quando gli scienziati annunciano di aver trovato dei pianeti “abitabili” - cioè favorevoli alla vita - ma cosa sono, invece, i pianeti “super-abitabili” appena scoperti?

Lo studio pubblicato sulla rivista Astrobiology ha portato alla luce un fatto piuttosto interessante: gli scienziati capitanati dal ricercatore Dirk Schulze-Makuch dell'Università Tecnica di Berlino, hanno analizzato un pool di esopianeti di oltre 4500 elementi, e ne hanno scovati ben 24 con caratteristiche simile alla Terra, o persino superiori.

La categoria dei “super-abitabili” include tutti quei pianeti che sono più vecchi, un po 'più grandi, e leggermente più caldi e forse più umidi della Terra. La vita, in queste condizioni, potrebbe teoricamente prosperare più facilmente anche perché la quasi totalità di questi corpi celesti ruota intorno a stelle nane di tipo K, più fredde del nostro Sole ma estremamente più longeve (fino a 60-70miliardi di anni di vita). Questa lunga vita potrebbe portare i pianeti che vi girano intorno ad esser anch’essi più duraturi, e quindi potrebbero aver più tempo per sviluppare la vita – persino in un modo superiore di quanto avvenuto qui sulla Terra.

Dobbiamo concentrarci su alcuni pianeti che presentano le condizioni più promettenti per una vita complessa. Tuttavia, dobbiamo stare attenti a non rimanere bloccati alla ricerca di una seconda Terra perché potrebbero esserci pianeti che potrebbero essere più adatti alla vita del nostro”, ha riferito Schulze-Makuch. “A volte è difficile trasmettere questo principio dei pianeti super-abitabili perché pensiamo di avere il pianeta migliore. È vero abbiamo un gran numero di forme di vita complesse e diversificate e molte possono sopravvivere in ambienti estremi. È bello avere una vita adattabile, ma questo non significa che abbiamo il meglio di tutto.”

L'acqua è la chiave per la vita (per come la conosciamo) e gli autori sostengono che un po’ di più non guasterebbe, soprattutto sotto forma di nuvole e umidità. Una temperatura superficiale leggermente più alta, di circa 5°C, rispetto a quella terrestre, insieme a dell'umidità aggiuntiva, sarebbero un aiuto importante per la vita organica. Una prova di queste affermazioni la troviamo stesso sul nostro pianeta, più precisamente nella zona tropicale, che abbonda in maniera evidente di specie di flora e fauna rispetto alle altre fasce climatiche.

L'abitabilità a cui si fa riferimento – è giusto ribadirlo - non significa che questi pianeti abbiano già certamente la vita ma che, semplicemente, le condizioni presenti sono favorevoli ad una sua potenziale proliferazione.

Ulteriori dati potrebbero essere sviluppati quando le nuove tecnologie e le nuove strumentazioni di “caccia planetarie” entreranno in campo, in primis il tanto bramato James Webb Telescope, ma anche il telescopio spaziale PLATO, in costruzione negli stabilimenti ESA, previsto per il 2026.