Cosa accadrebbe se gli impollinatori si estinguessero? Nulla di buono, ecco perché

Cosa accadrebbe se gli impollinatori si estinguessero? Nulla di buono, ecco perché
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Le specie impollinatrici svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema terrestre. Queste, dalle più canoniche, come le api, a quelle più improbabili, come le formiche, rappresentano un patrimonio globale. Uno studio dell’Università di Cambridge analizza i disartrosi effetti sulla vita dell’essere umano che la loro scomparsa potrebbe provocare.

Gli impollinatori, ad oggi, contribuiscono alla riproduzione del 75% delle colture per la nutrizione. Ma la distruzione dell’habitat, l’effetto dei cambiamenti climatici e l’uso di pesticidi sta decimando queste specie, provocandone un declino in tutto il mondo(come già riscontrato per alcune in grave difficoltà).

Ma quali sono le conseguenze per gli esseri umani?

Lo studio in esame, guidato dalla zoologa Lynn Dicks, in collaborazione con un vasto team di scienziati, sta analizzando le cause, gli effetti e la portata del fenomeno, constatando che la situazione non è affatto ideale.

La ricercatrice ha, infatti, affermato "Ciò che accade agli impollinatori potrebbe avere enormi effetti a catena per l'umanità" e continuando “Queste piccole creature svolgono un ruolo centrale negli ecosistemi del mondo, compresi molti su cui gli esseri umani e altri animali fanno affidamento per la nutrizione. Se scompaiono, potremmo essere in guai seri".

Uno dei problemi più impellenti è rappresentato dall’impollinazione delle colture destinate alla produzione di alimenti. I ricercatori, infatti, hanno stimato un grado di rischio per le colture che si attesta su grave, in gran parte del pianeta. Le zone più colpite sono proprio i paesi in via di sviluppo, come l’Africa e l’America latina, le cui popolazioni fanno affidamento sulle coltivazioni antropiche e selvatiche, per sfamarsi.

Oltre all’importanza per quanto concerne l’alimentazione, c’è un'altra conseguenza che questo fenomeno potrebbe provocare, ovvero il crollo dell’indotto economico globale, dovuto al minor apporto di impollinazione delle colture. Infatti, secondo un rapporto risalente al 2016, negli ultimi 50 anni la produzione alimentare, soggetta all’azione degli impollinatori, ha avuto un aumento del 300%, producendo introiti dal valore di 577 miliardi. Ciò ci permette di dare una misura anche più concreta sul rischio che sta colpendo queste specie.

Secondo gli studiosi saranno necessarie ulteriori ed attente ricerche a livello globale, per poter comprendere chiaramente il fenomeno e trovare soluzioni per affrontarlo al meglio. Se non facciamo qualcosa il futuro che ci aspetta potrebbe non essere dei migliori.

"Siamo nel bel mezzo di una crisi di estinzione delle specie, ma per molte persone questo è intangibile. Forse gli impollinatori sono il precursore dell'estinzione di massa" conclude Dicks.