Ecco cosa ha detto questo astronauta NASA dopo aver passato quasi un anno nello Spazio

Ecco cosa ha detto questo astronauta NASA dopo aver passato quasi un anno nello Spazio
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L'astronauta Mark Vande Hei ha passato ben 355 giorni di fila nello Spazio, stabilendo un record assoluto per gli Stati Uniti d'America. Il record precedente, infatti, era di 340 giorni e risaliva al 2016. Cosa avrà mai detto Mark dopo il suo rientro sulla Terra? Scopriamolo insieme.

Nonostante non sia un record assoluto di permanenza nello spazio, Mark Vande Hei è comunque entrato di diritto nell'olimpo delle persone che hanno passato più tempo in assoluto nello Spazio. La sua ultima missione, comprendente le Expedition 64 e 65 sulla ISS, è durata dal 09 aprile 2021 al 30 marzo 2022.

Se facciamo un piccolo calcolo si tratta di 8520 ore, o se preferite i numeri altisonanti 30 milioni e 672 mila secondi di vita sulla Stazione Spaziale Internazionale. Nonostante la lunga permanenza e i possibili effetti indesiderati per via delle malattie dello spazio, Mark Vande Hei è tornato in buona salute e senza particolari debilitazioni (non che sia tornato in ottima forma, ma almeno non era più deperito di quanto non siano gli astronauti dopo una permanenza di lunga durata in microgravità).

Dopo il suo ritorno a Terra, l'astronauta NASA è stato bombardato da molte domande, chiedendo soprattutto cosa pensasse del suo nuovo record spaziale. Mark ha risposto così alle copiose curiosità degli intervistatori e del mondo intero: "Sono molto felice di essere tornato. Avrei voluto rimanere altri 10 giorni in più per completare l'anno, ma il numero di giorni non era così importante per me durante la missione. Si tratta solo di lavorare con uno scopo e il senso del dovere nell'aiutare il progresso dell'umanità".

Mark Vande Hei ha poi concluso così la sua intervista: "Voglio che i miei 355 giorni siano ricordati come il record che è stato battuto: non vedo l'ora che la prossima persona faccia qualcosa di più lungo e si allontani sempre più, esplorando ancora di più".

Per concludere, l'astronauta ha ammesso che per resistere così tanto tempo nello Spazio, in una relativa solitudine, ha dovuto più volte trovare il modo di ritagliare del tempo per se stesso tra una mansione e l'altra. Delle specie di pause meditative e di raccoglimento che gli permettessero di non subire crolli emotivi o mentali.

Le sue parole ci possono far riflettere molto: quando pensiamo ai grandi viaggi del futuro, magari fino a Marte e ritorno, gli astronauti dovranno affrontare solitudini ancor più intense, dove non ci sarà possibilità di viaggi di emergenza verso casa. Saranno soli, e questo può darci un'idea di quanto sia difficile il viaggio interstellare, il quale richiederà le volontà più ferree.