Cosa è Bannabile su Twitch? Ecco alcune parole che non si possono dire

Cosa è Bannabile su Twitch? Ecco alcune parole che non si possono dire
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Dopo l'introduzione delle nuove politiche che prevedono ban su Twitch anche per infrazioni offline, la piattaforma viola ha dimostrato di voler mantenere alta la soglia dell'attenzione per mantenere un ambiente rispettoso su varie sfumature di sensibilità.

Oltre ad atteggiamenti ed esibizione di simboli in diretta recanti offesa a determinate categorie, infatti, Twitch ha dato un giro di vite anche ai nickname e alle parole che possono essere dette o meno.

Tra queste, le più famose sono sicuramente anche le più recenti, tra cui "simp", "incel" e "virgin". Tuttavia, la stessa piattaforma, nelle sue norme di condotta spiega che non esistono reali linee guida che vietino l'utilizzo di "parole o termini che altrimenti violerebbero le politiche sul linguaggio da ripugnare".

Infatti, è la stessa Twitch a riconoscere che esistono parole e insulti che "hanno uno storico nell'uso colloquiale per indicare l'appartenenza a gruppi o comunità specifici. Anche se in genere questi termini sono legati a identità specifiche, non crediamo che Twitch sia, o debba essere, in una posizione tale da determinare l'identità di un individuo. Dopo esserci consultati con vari esperti in materia di diversità e inclusione, abbiamo deciso di consentire l'uso di alcuni termini normalmente percepiti come insulti, così da non alienare o limitare la libertà di espressione delle community su Twitch. Tuttavia, è ancora proibito l'uso di insulti con connotazioni mirate e volte all'odio. Non è una soluzione perfetta, ma crediamo che sia l'opzione migliore per assicurare che Twitch sia un luogo davvero inclusivo".

In relazione alle politiche sugli insulti volti a umiliare o denigrare determinate categorie, il regolamento spiega che "consideriamo il contesto in cui avviene e siamo disposti a fare delle eccezioni per l'uso di alcune parole o di alcuni termini a scopo di sensibilizzazione, o come termini di appartenenza, a patto che l'intento sia chiaro. Sanzioniamo l'uso degli insulti volti all'odio a livello globale e in diverse lingue".

A proposito delle parole già nominate in precedenza, poi, viene espressamente spiegato che tali termini sono vietati esclusivamente se proferiti con accezione negativa e ripetutamente, divenendo vere e proprie molestie. Diverso per le relative emoticon, per le quali le linee guida sono decisamente più rigide e vengono cancellate sistematicamente.