Cosa sono i "Diavoli di polvere" su Marte? Ascoltiamo per la prima volta il loro suono

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Marte, più di qualsiasi altro pianeta, ha da sempre suscitato la curiosità di studiosi e non. Come non ricordare la serie di presunte strutture "viste" da Schiaparelli. Ora, in maniera del tutto più scientifica, sono stati registrati i primi suoni di un fenomeno chiamato "I Diavoli di Polvere". Ma cosa sono?

La scienziata planetaria Naomi Murdoch, in collaborazione con un team di ricercatori dell'Istituto nazionale superiore francese di aeronautica e spazio e della NASA, ha pubblicato sulle pagine di "Nature Communications" un importante studio riguardante questo particolare fenomeno atmosferico, ravvisabile anche sulla Terra. Una sorta di mini-tornado, ma assolutamente meno distruttivi delle loro controparti maggiori, poiché di dimensioni considerevolmente ridotte.

Fondamentale è stato anche il contributo di Roger Wiens, professore di Scienze della Terra, Atmosferiche e Planetarie presso il College of Science della Purdue University, che ha gestito al meglio gli strumenti con cui hanno effettuato il rilevamento, in particolare la SuperCam di Perseverance, una suite di strumenti che comprende la "testa" del rover con strumenti avanzati di telerilevamento ed un'ampia gamma di spettrometri, telecamere e microfoni.

"Possiamo imparare molto di più usando il suono che con alcuni degli altri strumenti. Il microfono ci consente infatti di campionare quasi 100.000 volte al secondo, prendendo letture ad intervalli regolari. Ci aiuta a capire meglio com'è Marte", ha affermato il prof. Wiens.

Nel cratere Jezero, dove è atterrato Perseverance su Marte, il team ha osservato le prove di oltre 100 fenomeni di "diavoli di polvere", minuscoli tornado di sabbia e detriti, ma questa è stata la prima volta che il microfono del rover è rimasto acceso al verificarsi di un tale evento, registrandolo.

Oltre ad essere affascinante poiché mostra concretamente un fenomeno atmosferico di un altro pianeta, la registrazione sonora dell'evento, insieme alle letture della pressione atmosferica ed alle varie fotografie in time-lapse, aiuterà gli scienziati a comprendere meglio l'atmosfera ed il clima marziano.

Le informazioni ottenute, infatti, già indicano che i futuri astronauti non dovranno preoccuparsi di eventuali venti di burrasca capaci di abbattere antenne o addirittura i futuri habitat. Come ha spiegato il prof. Wiens: "Il vento è veloce, circa 40 km/h, ma è più o meno quello che troveremmo nello stesso fenomeno sulla Terra".

"La differenza è che la pressione dell'aria su Marte è molto più bassa, quindi i venti, pur essendo altrettanto veloci, spingono con circa l'1% della pressione che avrebbero sulla Terra. Non è un vento potente, ma abbastanza da sollevare particelle di sabbia nell'aria per creare un diavolo di polvere", ha aggiunto.

A proposito, rimanendo in tema "pianeta rosso", sapete quanto ci vuole per arrivare su Marte? Inoltre, avete mai visto le dune di Marte? Sono davvero un fenomeno incredibile.

Crediti immagine: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute/ISAE-SUPAERO

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