Cosa mangiano gli astronauti? Non è poi così male

Cosa mangiano gli astronauti? Non è poi così male
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Una corretta alimentazione è indispensabile per mantenere il nostro organismo sano, soprattutto in situazioni che agiscono da fonti di stress e disturbo. Gli astronauti, ad esempio, sono sottoposti a condizioni davvero estreme, quindi una corretta dieta è fondamentale per supportarli nel loro lavoro. Vediamo come questa sia cambiata negli anni.

Partiamo dal presupposto che gli astronauti, anche da un punto di vista psicologico, cercano di mantenere le abitudini "terrestri" consumando tre pasti al giorno, proprio come la maggiora parte di noi, con colazione, pranzo e cena.

Durante i primi anni dell'esplorazione spaziale vi era però anche il problema dei "residui" dell'alimentazione, poiché non esistevano gli attuali sistemi igienici per espellere materiali di scarto, con la necessita di generare il minimo ingombro possibile.

Gli esperti della nutrizione, però, nell'arco dei decenni hanno sempre assicurato che il cibo degli astronauti avesse le caratteristiche per fornire il giusto apporto di macro e micro nutrienti. Considerando anche i diversi requisiti calorici che vedono, ad esempio, 1.900 calorie al giorno per la donna, e fino a 3.200 calorie per l'uomo.

Inizialmente, prima dell'avvento delle nuove tecnologie di conservazione e l'aumento del carico utile trasportabile, i pasti erano perlopiù disidratati o liofilizzati, compatti ed essenziali, da "rigenerare" al momento del consumo con l'introduzione di liquidi.

Come affermato dallo stesso Franco Malerba, il primo astronauta italiano, "un tempo mangiare nello spazio non era molto gratificante, ma sostanzialmente si limitava a reintegrare le sostanze perse durante l'arco della giornata".

Negli anni però, oltre alle tecnologie aerospaziali, anche le abitudini alimentari dei "viaggiatori spaziali" sono migliorate. Alcuni alimenti richiedono ancora l'aggiunta di acqua, come alcuni piatti di pasta, ma altri possono essere consumati addirittura nella loro forma naturale, come la frutta o i dolci tipo brownies e budini, senza contare anche il "pranzo speciale" con gustosi sformati.

Ovviamente, nella Stazione Spaziale Internazionale è prevista la presenza di un forno per riscaldare i cibi alla giusta temperatura, tuttavia non ci sono frigoriferi per gli alimenti, quindi il "pranzo spaziale" viene conservato sottovuoto e preparato correttamente al momento dell'utilizzo per evitarne il deterioramento, specialmente nelle missioni di lungo periodo.

Per rendere più appetibili determinati pasti, vengono inoltre forniti condimenti come ketchup, senape e maionese e, cosa molto interessante, sale e pepe sono sì disponibili ma solo in forma liquida. Sapete perché?

Poiché, in assenza di gravità o in micro-gravità, gli astronauti non potrebbero cospargere di spezie il loro cibo come sulla terra, altrimenti galleggerebbero via. D'altra parte, esiste anche il grave pericolo che possano ostruire le prese d'aria, contaminare le apparecchiature o penetrare involontariamente in occhi, naso e bocca.

Ad oggi, quindi, gli astronauti possono giovare di un'alimentazione quanto più gradevole possibile, senza minimamente intaccare il giusto apporto nutrizionale. Settimane prima di partire, scelgono i vari pasti da portare in missione con gli esperti del settore, così da poter avere un menù dedicato ed appetibile.

D'altronde, il "comfort food" è fondamentale anche per gli astronauti. E voi, cosa portereste nello spazio?

SpaceX, per esempio, vuole puntare ad un menù stellato per i suoi astronauti, lasciandosi alle spalle il periodo in cui l'alimentazione spaziale era solo tubetti di purea e cibo liofilizzato.

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