Ecco cosa potremmo mangiare in seguito a una guerra nucleare

Ecco cosa potremmo mangiare in seguito a una guerra nucleare
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Gli scienziati si chiedono sicuramente tantissime cose, cercando di rispondere nel modo più realistico possibile. Ad esempio, con cosa potrebbe cibarsi l'umanità o per meglio dire, quei pochi sopravvissuti, in seguito a una guerra nucleare? La risposta è da ricercare proprio nei nostri oceani.

Un modello ha utilizzato delle equazioni matematiche che stimano il modo in cui la crescita del plancton e la temperatura dell'acqua influenzino le popolazioni ittiche. Secondo quanto riportato, le condizioni di buio e freddo (causati dalle nubi nucleari) rallenterebbero la crescita dei pesci, soprattutto a causa della diminuzione della fotosintesi del plancton.

Proprio come gli esseri umani soffrirebbero della ridotta crescita delle piante sulla terra, i pesci soffrirebbero la fame a causa della riduzione delle alghe nel mare. Si sta parlando di una riduzione di circa del 30%. Questo numero è stato aggravato ancora di più dal fattore umano, poiché gli esseri umani contribuiscono moltissimo agli habitat marini.

Ad esempio, quando gli stock ittici sono sovrasfruttati, il numero esiguo di pesci rende l'ecosistema meno resistente ai cambiamenti. Così gli esperti hanno scoperto che, se la pesca fosse stata ben gestita prima di questa ipotetica guerra, le catture globali di pesce potrebbero potenzialmente quadruplicare per uno o due anni, sostituendo temporaneamente quasi la metà dell'attuale produzione di proteine ​​animali (poiché sarebbe difficile coltivare cereali per nutrire il bestiame).

Attuare adesso degli sforzi per preservare gli stock ittici, oltre a fare bene a questi luoghi ridotti all'osso dall'influenza umana, potrebbero essere vitali in futuro in caso di disastro nucleare. Cosa accadrebbe, invece, in seguito dello scoppio di una guerra nucleare? Gli esperti, inoltre, hanno creato anche un modello che ha previsto gli effetti di un conflitto nucleare tra USA e Russia.