Cosa sappiamo fino ad ora su Sagittarius A? Ecco alcune curiosità sul nostro buco nero
Al centro della nostra Via Lattea si nasconde un buco nero supermassiccio conosciuto come Sagittarius A*. Nonostante la sua natura elusiva, aumentata anche dalla difficoltà nell'osservarlo a causa della polvere stellare, sappiamo diverse cose sul suo conto: ecco tutte le curiosità.
Qualche giorno fa vi abbiamo riportato la notizia che oggi ci sarà un annuncio importantissimo riguardo al buco nero della Via Lattea, una scoperta che potrebbe regalarci (forse) la primissima foto reale di Sagittarius A*. Nel frattempo che aspettiamo la diretta fatidica, ripetiamo un po' insieme tutte le cose principali da sapere su questo affascinante cuore di tenebra.
Partiamo dalla definizione: Sagittarius A* è un buco nero supermassiccio, ovvero la famiglia di buchi neri più grandi, i quali hanno una massa equivalente che varia da qualche milione fino a centinaia di miliardi di masse solari. Ad oggi si ritiene che quasi tutte le galassie ne posseggano almeno uno al loro centro.
Sagittarius A* in particolare, ha una massa che si aggira intorno alle 4 milioni di masse solari, un valore piuttosto basso per la famiglia dei "supermassicci" ma non per questo è un buco nero di poca rilevanza (o poco pericoloso). È situato a circa 27'000 anni luce dal nostro pianeta, in direzione della costellazione del Sagittario.
Attualmente si ritiene che non sia un buco nero attivo, ma non per questo è impossibile rilevarlo. Scoperto per la prima volta nel 1974, venne poi ufficialmente riconosciuto grazie a studi successivi riguardanti le orbite di stelle vicine, che ne confermarono la fortissima attrazione gravitazionale. Inoltre, nonostante sia impossibile vederlo nel visibile, si dimostra un'ottima fonte di onde radio (rilevabili da moltissime strumentazioni qui sulla Terra).
Un intoppo aggiuntivo è dato dalla nostra brutta posizione osservativa: tra la Terra e Sagittarius A* si interpone una lunga e densa nube di polvere galattica, che ne inficia le osservazioni. Forse però, le cose stanno per cambiare grazie al lavoro dell'Event Horizon Telescope.
Infine, come tutti i buchi neri, anche Sagittarius A* possiede il cosiddetto Orizzonte degli Eventi, il limite ultimo che separa lo spazio "interno" del buco nero da quello esterno, dove c'è ancora una minima possibilità di sfuggire alla curvatura spaziotemporale. Attualmente si ritiene che il raggio dell'orizzonte degli eventi sia di circa 6 milioni di chilometri (circa 15 volte la distanza Terra-Luna).
Ora che abbiamo un'infarinatura generale dobbiamo solo aspettare il grande annuncio dell'ESO, atteso oggi alle ore 15:00 del fuso orario italiano.
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Unisciti all'orda: la chat telegramper parlare di videogiochi
Altri contenuti per Spazio
- Viene avvistata una luce su un pianeta lontano che ha sorpreso la scienza
- Ecco perché la più grande mappa dell'Universo spaventa gli scienziati
- Ora sappiamo come si è formato il "cuore" sulla superficie di Plutone
- La Luna si sarebbe capovolta agli inizi della sua lunga e complessa esistenza
- Scoperto il buco nero di origine stellare più massiccio e più vicino alla Terra
Spazio
Contenuti più Letti
- Disinstallate subito queste 3 app Android malevole che mirano al conto in banca
- ESSELUNGA torna ALLA CARICA: GRANDE OFFERTA su APPLE IPHONE 15
- Galaxy AI e One UI 6.1, Samsung estende il campo: controllate se c'è il vostro smartphone
- Unieuro fa CROLLARE il prezzo della SMARTBAND OPPO Band Style Tracker
- Auricolari JBL Tune Flex Ghost, errore di prezzo? Meglio approfittare!
- 3 commentiLa NASA dice che i motori ad acqua esistono, ma c'è un problema
- 'Non potevo non vederli, erano ovunque': i ragni lupo sono dappertutto
- 2 commentiLa Cina pronta a dominare i mari con questa importante svolta tecnologica
- Questo frutto sta per diventare un nuovo 'super-cibo'? Vediamo perché
- Dopo 70 anni la 'profezia' di Enrico Fermi sembra essersi avverata