Ecco a cosa servono realmente le nostre impronte digitali

Ecco a cosa servono realmente le nostre impronte digitali
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A che servono le impronte digitali? Non è solo un mezzo con cui la polizia riesce a identificare i killer nei film, ma - secondo quanto riporta un nuovo studio - servono a mantenere la presa sulle superfici con cui entriamo in contatto. Il tutto ha a che fare con la regolazione dell'umidità.

Le nostre dita, infatti, sono in grado di reagire ai vari tipi di superficie su cui vengono a contatto, rendendo la presa più forte possibile con qualsiasi cosa e prevenendo un possibile "scivolamento catastrofico" in cui perdiamo la presa degli oggetti.

Attraverso un esame con l'imaging laser, un team di scienziati ha notato che, quando la punta delle dita entra in contatto con superfici dure e impermeabili, viene rilasciata umidità extra per aumentare l'attrito e la presa. Contemporaneamente, i pori del sudore vengono eventualmente bloccati per evitare contatti troppo scivolosi.

Questi due meccanismi sono in grado di adattarsi alle superfici, indipendentemente dal fatto che le nostre dita siano originariamente bagnate o asciutte. "Questo doppio meccanismo per la gestione dell'umidità ha fornito ai primati un vantaggio evolutivo in condizioni di asciutto e bagnato, fornendo loro capacità manipolative e locomotorie non disponibili per altri animali, come orsi e grandi felini", afferma l'ingegnere chimico Mike Adams dell'Università di Birmingham nel Regno Unito.

Questi risultati, in futuro, potrebbero favorire lo sviluppo della presa su arti protesici e apparecchiature robotiche (che stanno facendo sempre più progressi).