Cosa succede quando si accettano i cookie? Ecco a cosa serve il consenso

Cosa succede quando si accettano i cookie? Ecco a cosa serve il consenso
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Quando si parla di navigazione in Internet tra vari siti Web, uno dei termini più usati e famosi sia tra esperti internauti che tra “utenti casual” è “Cookie”, ovvero “biscotto”. Molte realtà sono obbligate a chiedere il consenso dell’utente per la loro raccolta, ma effettivamente cosa succede quando si accettano i cookie?

Chiariamo, innanzitutto, cosa sono: i cookie sono una piccola porzione di dati degli utenti raccolti dal sito Web che vogliamo visitare, memorizzati all’interno del nostro computer e poi utilizzati per migliorare la nostra esperienza d’uso in quello stesso sito. Grazie a questo scambio di informazioni, quando si ritornerà nella stessa pagina Web ci sarà possibile vedere qualche dettaglio diverso o aggiuntivo legato alle nostre precedenti attività, dunque personalizzato a seconda delle nostre esigenze passate.

Inoltre, i cookie si distinguono in più tipologie: esistono quelli di prima parte, salvati dal sito web che visitiamo e da nessun’altra piattaforma, e i cookie di terze parti che invece vengono trasmessi a siti diversi rispetto a quelli da noi visitati. Esistono poi i “cookie di sessione”, che permettono di ricordare l’identità del dispositivo da cui accediamo alla pagina d’interesse fino al termine della sessione in corso, e i “cookie persistenti”, ovvero quelli quasi permanenti che vengono salvati principalmente dai siti di e-commerce quando, per esempio, aggiungiamo un articolo al carrello.

Prima che vengano raccolti da siti come Amazon o testate come Reuters o Bloomberg, però, ognuno di essi è costretto per legge a chiedere all’utente il consenso per il trattamento dei cookie, fornendo anche dettagli ben chiari riguardo il loro utilizzo e dando la possibilità di scegliere quali informazioni condividere e quali no, in certi casi addirittura rendendo note le terze parti con cui verranno condivisi tali dati.

Accettando i cookie, quindi, è come se permettessimo al sito in cui ci troviamo di “tracciare i nostri clic” al suo interno, così da migliorare la nostra esperienza d’uso suggerendoci contenuti inerenti alle nostre attività. Per esempio, visitando spesso siti di sport e leggendo notizie riguardo tale tema, è probabile che in altre occasioni ci vengano suggeriti video, articoli e pagine web sportivi.

Sebbene in generale non si tratta di un rischio per la sicurezza nostra e del dispositivo, soprattutto se si parla di cookie di prima parte, nel caso di siti soggettivamente ritenuti meno affidabili è ormai una prassi comune rifiutare di condividere i dati in questione (che, ricordiamo, non sono dati sensibili) per evitare di rendere note a sconosciuti le nostre abitudini di navigazione. Insomma, sta a ognuno di noi scegliere se e quali dati condividere con siti specifici.

E a proposito di cookie, Google ha rimandato il blocco dei cookie di terze parti su Chrome al 2023. Invece, tra le altre domande a cui abbiamo risposto di recente, abbiamo visto la differenza tra cavo LAN e cavo Ethernet.