Cosa sarebbe successo se la crisi dei missili di Cuba si fosse evoluta in scontro armato?

Cosa sarebbe successo se la crisi dei missili di Cuba si fosse evoluta in scontro armato?
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La crisi dei missili di Cuba fu un momento molto delicato nella storia del XX secolo. Un qualsiasi passo falso avrebbe potuto portare ad una terza guerra mondiale e ad un'apocalisse nucleare. Lo storico Mark White ha provato a chiedersi cosa sarebbe successo, nel dettaglio, se quel famigerato "inciampo" fosse stato compiuto.

Era il 14 ottobre del 1962, quando un aereo-spia degli Stati Uniti riuscì ad ottenere prove fotografiche del coinvolgimento del regime cubano nell'inserimento di missili balistici sovietici nel proprio territorio.

All'epoca i leader delle due grandi potenze mondiali erano John F. Kennedy e Nikita Krusciov, mentre Cuba era guidata da Fidel Castro.

Quando l'informazione iniziò a trapelare, gli Stati Uniti annunciarono un blocco militare il 22 ottobre, per ostacolare l'arrivo di altri missili nell'isola caraibica. Inoltre, venne inoltrata una richiesta immediata di smantellamento di tutte le postazioni missilistiche sovietiche sul suolo cubano.

Dopo giorni di negoziati, ufficiali e non, si raggiunse un accordo tra i due maggiori rappresentanti. Da una parte i sovietici promisero di smantellare le loro armi nell'isola, riportandole in patria sotto il controllo dell'ONU; dall'altra, gli Stati Uniti avrebbero dovuto dichiarare la volontà di non tentare di invadere nuovamente Cuba (precedentemente attaccata, in un tentativo fallimentare, nella Baia dei Porci).

Cosa sarebbe successo, tuttavia, se questa serie di piccoli, ma intensi episodi, si fossero evoluti in maniera diversa?

Se i due leader non avessero avuto un forte interesse interno di salvaguardia e grandi capacità diplomatiche, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente.

Il casus belli si sarebbe trovato con l'abbattimento del Lockheed U-2 (un aereo di ricognizione americano). Con questo episodio, Kennedy avrebbe dato l'ordine immediato di attacco verso le postazioni missilistiche cubane, per poi invadere l'isola.

Dopotutto, come lo stesso White afferma, era dai tempi di Eisenhower e con l'ascesa di Fidel Castro che gli USA stavano preparando ed aggiornando piani offensivi per attaccare Cuba, soverchiare il regime e prendere il controllo della nazione.

Un report pubblicato nel 2012 avrebbe mostrato come, in un eventuale scontro, gli Stati Uniti avessero già contato 18.500 vittime americane solo nei primi giorni d'invasione.

Considerando la netta inferiorità nel campo sovietico del nucleare, è probabile che, dall'altra parte, Krusciov avrebbe usato tutto ciò che poteva verso gli Stati Uniti, provando a metterli in ginocchio subito.

Non è da escludere nemmeno un attacco sovietico nei luoghi in cui gli statunitensi avevano maggiore influenza, come Berlino ovest. Il coinvolgere quella città avrebbe sicuramente portato l'intera Europa dentro il conflitto. Si sarebbe, appunto, data inizio alla Terza Guerra Mondiale.

Sul piano dell'apocalisse nucleare, è probabile che l'Unione Sovietica, pur attaccando possibilmente delle basi principali negli Stati Uniti, sarebbe stata sicuramente spazzata via dalla potenza nettamente superiore della loro forza nemica.