Quali sono i costi di Telegram? Annunciato l'abbonamento a pagamento

Quali sono i costi di Telegram? Annunciato l'abbonamento a pagamento
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Il momento per di mettere in atto una "svolta" per il progetto Telegram è arrivato: la piattaforma ha necessità di monetizzare e dunque è in arrivo una sottoscrizione a pagamento.

In particolare, stando anche a quanto riportato da MSPowerUser e PhoneArena, Pavel Durov, CEO di Telegram, ha affermato mediante il suo canale Telegram russo che un buon numero di utenti ha chiesto una funzionalità per disabilitare gli annunci pubblicitari che possono comparire all'interno dei canali che dispongono di oltre 1.000 iscritti a partire da ottobre 2021.

In questo contesto, Durov ha annunciato che nei piani di Telegram c'è una sottoscrizione ad abbonamento, che permetterà agli utenti di evitare di "avere a che fare" con gli annunci "ufficiali" presenti all'interno della piattaforma. Per intenderci, si fa riferimento agli Sponsored Messages (in parole povere, messaggi sponsorizzati non mirati che compaiono nelle succitate chat), che potete approfondire tramite il portale di Telegram e mediante la nostra analisi legata al lancio dell'Ad Platform di Telegram.

In ogni caso, si sa ancora ben poco in merito a questo abbonamento, anche se Durov ha affermato che costerà poco e permetterà agli utenti di sostenere lo sviluppo della piattaforma di messaggistica istantanea. Per il resto, il team di Telegram sta cercando di comprendere quanta libertà lasciare ai creatori dei canali per quel che riguarda l'inserimento della pubblicità (sembra che alla fine sarà possibile in qualche modo disabilitare i messaggi sponsorizzati per coloro che non vorranno usufruire di questa possibilità).

Insomma, è ancora tutto in divenire, ma quel che è certo è che Durov e soci stanno cercando metodi per sistemare la situazione economica di Telegram. Ricordiamo infatti che già da tempo si discute in merito agli ingenti costi che la piattaforma deve sostenere per garantire agli utenti una certa qualità del servizio. Per intenderci, già a fine 2020 Durov sembrava deciso in merito a una "svolta" di questo tipo, considerando anche il fatto che Telegram deve spendere centinaia di milioni di dollari all'anno per "mantenere in piedi" il tutto e gestire come si deve traffico e server.

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