Costruire una base su Marte? Possibile farlo utilizzando i batteri! Ecco in che modo

Costruire una base su Marte? Possibile farlo utilizzando i batteri! Ecco in che modo
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L'umanità ha in mente di colonizzare Marte costruendo una base proprio sulla superficie del Pianeta Rosso. Ci sono molti interrogativi e dubbi, tuttavia, si è forse trovato un metodo per iniziare la costruzione della prima città marziana. Come? Utilizzando i batteri.

Esistono alcuni batteri capaci di estrarre il ferro dalla regolite. Inviando questi microrganismi sul Pianeta Rosso un paio di anni prima dello sbarco degli umani, i futuri coloni si ritroveranno enormi quantità di ferro pronto per essere utilizzato per la costruzione del primo centro operativo. Questa, in poche parole, è la proposta di Benjamin Lehner dell'Università tecnica di Delft.

Insieme a colleghi e ricercatori delle agenzie spaziali ESA e NASA, Lehner ha lavorato a un vasto piano per una missione senza pilota dalla durata di quattro anni. Lo scienziato propone l'uso di capsule senza pilota contenenti tre componenti essenziali: un rover, un bioreattore e una stampante 3D.

Il rover durante il giorno dovrà raccogliere il suolo marziano ricco di ferro e lo trasporterà fino al bioreattore. Quest'ultimo è pieno di batteri della specie Shewanella oneidensis, microrganismi che hanno la capacità di trasformare parte del terreno in magnetite, un ossido magnetico di ferro, spiega Lehner.

Dopo il lavoro dei batteri, la magnetite può essere estratta mediante l'ausilio di alcuni magneti. Utilizzando una tecnica chiamata LCM (Lithography-based Ceramic Manufacturing), la stampante 3D convertirà la materia prima in viti, dadi, piastre di ferro e altri oggetti, tutto ciò di cui i futuri coloni avranno bisogno per costruire una base su Marte.

Secondo i calcoli, una capsula con un reattore da 1.400 litri potrebbe produrre circa 350 chilogrammi di magnetite all'anno. "Dopo 3.3 anni, la capsula produrrebbe più ferro di quanto ne possa contenere", afferma Lehner. "Inviando questi moduli, possiamo produrre una buona quantità di ferro in pochi anni". L'ESA e la NASA stanno prendendo in seria considerazione l'idea del ricercatore, e hanno già indicato che vorrebbero sviluppare ulteriormente questo progetto. "Quindi chissà, forse un giorno questo piano diventerà una realtà", afferma infine l'uomo.