Create zanzare ingegnerizzate capaci di inibire i quattro ceppi virali della febbre dengue

Create zanzare ingegnerizzate capaci di inibire i quattro ceppi virali della febbre dengue
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Una specifica specie di zanzara è stata modificata geneticamente perché possa essere resistente a tutti e quattro i ceppi virali della febbre dengue, evitando che altri esseri umani possano infettarsi.

Molte malattie endemiche, in determinate aree del mondo, sono trasmesse per mezzo di un vettore: la zanzara. E’ questo il caso della febbre dengue, una malattia causata da un virus che ha ben quattro ceppi diversi. La patologia in questione si trasmette per mezzo della puntura di una zanzara. Essa è più diffusa nelle regioni tropicali e sub-tropicali piuttosto che in Europa. Per bloccare il vettore di trasmissione della malattia alcuni ricercatori dell’Università della California, San Diego e del Vanderbilt hanno utilizzato un metodo semplice ma potenzialmente efficace. Hanno, per prima cosa, isolato ed identificato un anticorpo, prelevato dal sistema immunitario umano, capace di bloccare tutti e quattro i ceppi virali.

Le “istruzioni” genetiche per costruire questo anticorpo sono state inserite all'interno di una particolare specie di zanzara (Aedes aegypti) ed i risultati sono stati alquanto promettenti. Le zanzare così modificate, per essere riconosciute, avevano nel loro corredo genetico un gene particolare che conferiva loro un colore rosso acceso negli occhi. Le zanzare con gli occhi rossi, che avevano le istruzioni per costruire l’antigene, avevano ridotto la loro capacità di trasmettere il virus della febbre dengue e la cosa vale per tutti e quattro i ceppi del virus.

Come ci dicono gli scienziati che hanno preso parte allo studio, l’anticorpo si attiva quando la zanzara si nutre, beve sangue contenente il virus che viene, però, subito neutralizzato dall'anticorpo. Questo meccanismo potrebbe, quindi, fungere da base ed essere poi utilizzato per combattere altri tipi di malattie che vengono trasmesse tramite le zanzare come, per esempio, la malaria e la febbre gialla. Un meccanismo del genere, in futuro, potrebbe permette di combattere il virus prima che riesca a infettare un essere umano, bloccando in questo modo la propagazione della malattia a monte.