Si credeva estinta da 2000 anni ma... potrebbe non esserlo

Si credeva estinta da 2000 anni ma... potrebbe non esserlo
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Molto probabilmente la prima pianta di cui sia stata documentata l'estinzione in realtà è ancora presente sul nostro pianeta in un luogo totalmente inaspettato.

Dopo aver scoperto le piante che c’erano prima dei dinosauri, vediamo nel dettaglio una bizzarra teoria. L'ipotesi è portata avanti da un farmacologo dell'università di Istanbul, Mahmut Miski. Stiamo parlando della pianta chiamata "Silfio", utilizzata nell'antica Grecia come rimedio per vari malesseri e successivamente nell'antica Roma come spezia.

Informazioni in merito al suo aspetto ci vengono fornite sia dalle sue rappresentazioni sulle monete usate in Cirenaica, ovvero l’attuale Libia, sia grazie a "L’arte culinaria" di Marco Gavio Apicio, un cuoco vissuto tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. che la descriveva accuratamente.

Durante il medioevo tuttavia, furono effettuate le prime ricerche su questa particolare tipologia di pianta e gli esperti giunsero alla conclusione che potesse trattarsi della prima specie di cui fosse stata documentata l'estinzione.

Tuttavia in molti si mostrarono fortemente scettici in merito a tale affermazione, tanto è vero che dall'Ottocento a oggi furono prese in considerazione ben quattro piante e in particolare la Ferula drudeana. Fu proprio il farmacologo Mahmut Miski a notare delle forti somiglianze tra questa pianta e l'antico silfio, tanto da pubblicare i suoi risultati sulla rivista Plants.

La ferula presenta radici tozze e uno stelo dal quale si diramano grappoli di fiori dalla forma tondeggiante, caratteristiche comuni al silfio. Inoltre appare difficile da trapiantare proprio come la storica pianta, al punto che i collaboratori di Miski sono riusciti a farla crescere soltanto mediante una speciale tecnica contemporanea che consiste nel ricreare delle condizioni tipicamente invernali.

Non abbiamo la certezza che la ferula drudeana sia il così tanto ricercato silfio, anche a causa della distanza territoriale tra la Cirenaica ed il luogo dove crescono le rare ferule, ovvero la Cappadocia. Sicuramente però, tale ipotesi apre la strada a nuove affascinanti congetture.

La prossima frontiera? Probabilmente sarà quella di far crescere delle piante sul suolo lunare, almeno stando agli ultimi esperimenti effettuati in laboratorio col tentativo di ricreare un "terreno" simile al nostro satellite.