Crepe nel deposito nucleare degli USA nel Pacifico, è allarme radioattivo

Crepe nel deposito nucleare degli USA nel Pacifico, è allarme radioattivo
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E' allarme radioattivo nell'Oceano Pacifico. La cupola di cemento che protegge il deposito contenente i detriti e rifiuti radioattivi scaturiti a seguito dei test nucleari tenuti dagli USA durante la guerra fredda, si sta lentamente sgretolando. Il segretario generale dell'ONU, Antonio Guterres si è detto molto preoccupato per la vicenda.

Le ragioni sono da ricercare nel fatto che i rifiuti potrebbero finire nell'Oceano Pacifico, provocando danni ambientali gravissimi.

Inizialmente la notizia era stata riportata da Fox News (poi ripresa dal Business Insider), secondo cui la cupola di asfalto (che costò al governo 250 miliardi di Dollari) conterrebbe delle crepe che potrebbero favorire la fuoriuscita di materiali radioattivi dal deposito. Nello specifico, negli ultimi anni le preoccupazioni sarebbero aumentate in maniera esponenziale, a causa dei cambiamenti climatici che hanno provocato un innalzamento del livello del mare che, di conseguenza, sta invadendo la parte più bassa dell'isola minacciando l'integrità della "bara".

Jack Ading, un rappresentante del Parlamento di Marshall, ha affermato che la cupola "è piena di contaminanti radioattivi tra i quali il plutonio-239, una delle sostanze più tossiche che l’uomo conosca. La bara sta riversando il suo veleno nell’ambiente circostante e a rendere la situazione ancora peggiore è il fatto che ci viene detto di non preoccuparci di questa perdita perché il problema non è così grave”.

La situazione al momento è in fase di monitoraggio, ma episodi simili erano avvenuti già nel 2013 quando il Governo ordinò un'indagine nell'area della laguna di Enewetak, dove i livelli radioattivi erano già stati definiti pericolosamente elevati.