Cresce il fenomeno delle baby influencer, ma i pericoli per la privacy sono tanti
Interessante studio pubblicato da Ninjamarketing, che ha fatto un'analisi dei social e nello specifico di uno dei fenomeni che negli ultimi tempi ha preso piede anche in Italia: quello dei baby influencer. Le ripercussioni ed i pericoli però sono alti, e spesso sconosciuti.
Come riportato nello studio poco sopra, e suggerito appunto dal nome del fenomeno, con "baby influencer" si identificano tutti quei profili social che hanno come protagonisti bambini, che vengono fotografati e ritratti durante situazioni della vita quotidiana e spontanee. Il trend è stato lanciato dalle influencer e personaggi famosi più popolari del web, che hanno iniziato a ritrarre i figli sin dai primi giorni di vita: l'esempio più lampante è quello del figlio di Chiara Ferragni e Fedez, che è diventato una vera e propria star dei social.
Su Instagram però ci sono tanti profili di baby influencer, con milioni di followers. Le gemelle Clents ad esempio hanno 9 anni e vantano un profilo da 1,2 milioni di followers, il che le rende delle vere e proprie star della piattaforma di condivisione fotografica.
Coco Pink Princess ha 9 anni e 687 mila followers. Il tutto è cominciato quando la madre ha iniziato a pubblicare sul proprio account Instagram delle foto della figlia e, dopo aver registrato un riscontro importante da parte dei propri followers, ha aperto un profilo tutto suo, su cui si vede la bambina indossare capi d'abbigliamento firmati.
Il fenomeno interessa anche YouTube. E qui l'esempio più popolare è quello di Ryan ToysReview, che ha quasi 19 milioni di iscritti, con i video che hanno addirittura toccato 800 milioni di views. Anche in questo caso il merito è della madre, che ha trasformato il figlio in una star di YouTube seguito anche dai più grandi.
Ma perchè sempre più aziende scelgono di affidarsi ai bambini per sponsorizzare i propri prodotti? Le ragioni sono tante: i più piccoli, secondo molti, ispirerebbero maggiore fiducia ed avrebbero un'influenza maggiore in vari settori, portando ad uno spostamento dei gusti significativo. Il fenomeno sostanzialmente riprende quello a cui assistiamo da anni in televisione, ma la crescita della popolarità dei social network ha portato ad uno spostamento.
I pericoli per la privacy però sono tanti, in quanto i più piccoli hanno bisogno di maggiore protezione in un ambiente che spesso è stato associato a fenomeni di pedopornografia e pedofilia. Il trend è senza dubbio preoccupante. Nel frattempo, già entro il 2019 il mercato della pubblicità digitale per bambini si avvia verso gli 1,2 miliardi di Dollari di fatturato.
FONTE: ninjamarketing
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