Criptovalute, Ungheria propone il ban del mining in tutta l'Unione Europea

Criptovalute, Ungheria propone il ban del mining in tutta l'Unione Europea
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Mentre in Russia non ci sarà un vero ban del mining, questione che ha tenuto sulle spine milioni di interessati e un intero mercato, arrivano come un fulmine a ciel sereno le dichiarazioni del Governatore della Banca d'Ungheria.

In una nota ufficiale apparsa sul portale della MNB (Magyar Nemzeti Bank), infatti, György Matolcsy ha lanciato la sua proposta, rivolta a tutta l'Unione Europea. Secondo il Governatore, dopo il ban della Cina al mining, "l'UE dovrebbe vietare il metodo di mining utilizzato per produrre la maggior parte dei nuovi bitcoin", riferendosi all'algoritmo utilizzato, recentemente finito sotto i riflettori anche per via di un altro duro attacco sferrato dalla Svezia contro il mining Proof of Work.

Oltre a rappresentare un impedimento nella lotta al cambiamento climatico, oltretutto, secondo Matolcsy, "le criptovalute potrebbero servire attività illegali e tendono a costruire piramidi finanziarie". Del resto, anche il Dipartimento del Tesoro USA ha parlato di NFT, riciclaggio e terrorismo in una sua recente indagine che ha messo in luce proprio i rischi legati alla speculazione nel mercato dei token non fungibili.

Tornando all'Ungheria, il Governatore ha concluso lanciando la sua proposta all'UE, ovvero quella di "agire insieme per prevenire la creazione di nuove bolle e piramidi finanziarie. I cittadini e le aziende in UE sarebbero comunque autorizzati a possedere criptovalute all'estero".

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